Propeller e candidati sul futuro del porto. Zizzi: “Mi sono sentito deriso quando ho portato nel comitato le istanze del nostro porto”

BRINDISI – Si è svolto oggi pomeriggio presso la sala universitaria di Palazzo Nervegna il convegno organizzato dal Propeller Club di Brindisi per discutere assieme ai candidati Sindaco del futuro del Porto di Brindisi. All’appello mancava il candidato Roberto Cavalera, verso il quale molto polemico è stato Riccardo Rossi, che ha ritenuto inspiegabile che l’avvocato pungoli Rossi sui giornali e poi non si presenti ai dibattiti per ascoltare dal vivo le sue risposte.

L’incontro non ha fatto registrare nuovi spunti di riflessione in quanto il refrain ascoltato dalla voce dei candidati ha seguito il canovaccio udito da anni ed ha ricalcato quanto già hanno avuto modo di affermare nei loro programmi e nei precedenti dibattiti.

Dall’incontro è emerso – tra le varie cose – che tra due anni, quando ci sarà da fare il punto sulla riforma della governance dei porti, lo scarso traffico dei tre maggiori porti pugliesi potrebbe indurre ad attuare l’auspicato accorpamento in un’unica Autorità di Sistema Portuale pugliese. Soprattutto Brindisi, in vista del decremento del traffico di carbone, potrebbe ritrovarsi ridimensionata e per tale ragione avrebbe impellente bisogno di ridisegnare il proprio sviluppo portuale e urbano, sfruttando gli strumenti del Prp e del Pug.

Tutti concordi i 4 candidati presenti al tavolo, poi, sul fatto che serva finalmente una visione complessiva e precisa dello sviluppo della città e del suo porto, così da non ripetere situazioni come quelle legate al canale Pigonati e all’addendum all’accordo con la Marina Militare: nel primo caso, i lavori di consolidamento delle banchine del canale sono state considerate uno spreco di denaro poiché la volontà dei più sarebbe stata (ed è tuttora) quella di risagomare il canale così da non incorrere in problematiche legate alle manovre delle navi da crociera; nel secondo caso, invece, i 15 milioni di euro previsti come contropartita per la liberazione dell’area ex Pol, che serviranno per sistemare le banchine della Marina nel Seno di Ponente, potrebbero anch’essi risultare inutili poiché non è sicuro che la Marina resterà in quella location e perché le nuove navi saranno molto più ingombranti di quelle attuali.

A questi dubbi, si sono aggiunti gli spunti di riflessione portati da Nicola Zizzi, dirigente del Comune ed ex delegato nel Comitato di gestione dell’AdSP: Zizzi ha denunciato la solitudine avvertita nel rappresentare le istanze della città ed ha rilanciato la questione dei dragaggi. Secondo il dirigente, infatti, la vasca di colmata per contenere i fanghi sarà completata presumibilmente tra 10 anni, con nocumento per le possibili attività commerciali sviluppabili nell’area di Costa Morena Est: per portare i fondali della banchina a 16-18 metri in tempi rapidi e renderla così funzionale a traffici importanti, infatti, Zizzi propone uno stoccaggio provvisorio dei fanghi rivenienti dai dragaggi nell’area di Capobianco, opzione seccamente smontata dal Presidente dell’Authority Ugo Patroni Griffi nei mesi scorsi.

Carne a cuocere, insomma, ce n’è in abbondanza ma occorre la giusta dose di preparazione per non sbagliare cottura, e molte delle argomentazioni ascoltate in questa campagna elettorale, in verità, appaiono scoraggianti.

Andrea Pezzuto

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