Preferenza di genere, Amati: “Parliamoci chiaro, o 60/40 obbligatorio o impugnerò il provvedimento del prefetto Bellomo”

“Parliamoci chiaro e a scanso di ogni equivoco. Sarà impugnabile il provvedimento del prefetto Bellomo, per violazione del decreto legge, qualora non contenga l’inammissibilità delle liste che non rispettino il rapporto di genere 60/40 o un meccanismo di riduzione dei candidati così come avviene per i comuni. E quel ricorso, a tutela delle donne, lo potrei presentare io come cliente e avvocato”. Lo dichiara il consigliere regionale Fabiano Amati, presidente della Commissione Bilancio.

“Il decreto legge – procede – prevede che il commissario nominato dal Governo debba attuare la preferenza di genere e in conseguenza adeguare tutte le norme incompatibili della legge elettorale regionale. Ebbene, la prima norma incompatibile con la preferenza di genere è quella che permette di concorrere alle elezioni le liste che non abbiamo candidati di generi diversi, nella proporzione fissata dalla legge statale, cioè 60 e 40.
Ammettere infatti la preferenza di genere senza nessun intervento preventivo sulle quote di candidati nelle liste significherebbe violare il decreto legge e ridurlo a strumento di soluzione di qualche bagarre di potere. Nulla a che vedere, dunque, con la parità di genere.
Né si può dire – aggiunge Amati – che la sanzione pecuniaria sia idonea a realizzare la compatibilità tra la preferenza di genere e le quote di candidati, perché il decreto legge è stato emanato per assicurare l’esercizio del diritto (doppia preferenza) durante le elezioni e non per punire la condotta di chi elude la disposizione sulle quote, consentendogli comunque la possibilità di concorrere alla competizione elettorale. Un po’ come dire che se parcheggi dove è vietato sostare, basta la multa per assicurarsi il diritto di lasciare l’auto in divieto per cinque anni.
Sarebbe peraltro davvero curioso – sottolinea – poter pensare che il legislatore abbia avuto come intenzione quella di introdurre la preferenza di genere e allo stesso tempo consentire l’assenza di candidati di sesso diverso nelle liste, tornando di fatto alla preferenza unica. In tal caso, infatti, si verificherebbe un’eclatante violazione dell’art. 120 della Costituzione – conclude – posto a garantire i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali e che ha consentito – nel caso specifico – il ricorso alla decretazione d’urgenza”.

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1 COMMENTO

  1. IL MIO CARO FABIANO AMATI E’ SICURAMENTE UN OTTIMO AVVOCATO E MI PARE ABBIA DIMOSTRATO, IN QUEL MARASMA DI CONSIGLIO REGIONALE PUGLIESE USCENTE,PENSO IL PEGGIORE DI SEMPRE,DI AVER FATTO PER INTERO IL SUO DOVERE DI CONSIGLIERE E DI PRESIDENTE DI COMMISSIONE AL BILANCIO DELLA NOSTRA AMATA REGIONE PUGLIA.MI FA’ PIACERE SAPERE CHE E’ PRONTO AD IMPUGNARE IL DECRETO DEL COMMISSARIO PREFETTO DI BARI NOMINATO DAL GOVERNO CONTE PER INTRODURRE ANCHE NELLA NOSTRA REGIONE LO STRUMENTO ELETTORALE DELLA DOPPIA PREFERENZA DI GENERE.IL SUO RAGIONAMENTO DAL PUNTO DI VISTA LEGISLATIVO CIRCA LA VIOLAZIONE DELL’OBBLIGO DEL RISPETTO DELLE QUOTE DI COMPOSIZIONE DELLE LISTE CON IL 60 E 40 PER OGNI GENERE MI PARE ASSOLUTAMENTE CORRETTO MA A QUESTO PUNTO ANDREBBE ANCHE MODIFICATA LA NORMA DI LEGGE NAZIONALE CHE SANCISCE IL PAGAMENTO DELLA PENALE ALLE LISTE ED AI SUOI PRESENTATORI CHE NON OTTEMPERANO AL RISPETTO DI TALE OBBLIGO.BELLO IL PARAGONE CON IL PAGAMENTO DI UNA MULTA PER PARCHEGGIO DI UNA AUTOVETTURA IN DIVIETO CON LA….SODDISFAZIONE DI POTERLA LASCIARE NELLO STESSO POSTO.VAI AVANTI AVVOCATO AMATI CHE SICURAMENTE DIVENTERAI UN EROE NAZIONALE IN QUESTO MONDO POLITICO CHE COME DICEVA GIUSTAMENTE IL COMPAGNO SOCIALISTA SENATORE RINO FORMICA, NELLA PRIMA REPUBBLICA DA TUTTI VITUPERATA, E’ FATTO ANCORA PURTROPPO DA NANI E BALLERINE.AI POSTERI L’ARDUA SENTENZA.AVV.VINCENZO GUADALUPI