BRINDISI – Negli uffici dell’Autorità portuale, in realtà, non è ancora giunta dal Ministero la comunicazione ufficiale, ma stando a quanto riportato dall’Ansa, tra le opere approvate dal Cipe – qualche giorno addietro – ci sarebbe anche il finanziamento di 16,8 mln di euro per l’area ex pol. In verità la notizia era nell’aria: l’Authority, dopo la rinuncia da parte del Comune ad acquisire l’area in oggetto, dovette nuovamente prendere contatti con il Ministero per aggiornare l’addendum all’Accordo di Programma sulla dismissione dell’area ex pol dagli usi militari ed attendeva in questi giorni la notizia dell’approvazione del nuovo accordo.
L’Ente portuale, dunque, una volta incassato l’ok ufficiale dal Ministero dovrà presentare il progetto di riqualificazione dei moli utilizzati dalla Marina nel Seno di Ponente. Ottenuto l’assenso sul progetto, l’Autorità portuale riceverà in cambio l’area sita nel Seno di Levante, con l’impegno di farsi carico della bonifica della stessa. A quel punto, poi, sarà sempre compito degli uffici di Piazza Vittorio Emanuele II lavorare per il reperimento delle risorse necessarie a dare nuovo impulso ad una zona che, nel Documento Programmatico Preliminare al Pug, era stata individuata e tratteggiata come strategica.
A questa notizia positiva, poi, se ne aggiunge un’altra: i lavori che hanno interessato le banchine Punto Franco e Montecatini, infatti, sono finalmente terminati ed il 27 luglio prossimo si procederà con il collaudo. E’ molto probabile, quindi, che il 14 agosto, giorno in cui giungeranno tre navi da crociera nel porto di Brindisi, due di esse possano ormeggiare nel porto interno (che d’ora in poi potrà accogliere contemporaneamente ben tre navi di grandi dimensioni).
Il ripristino degli storici collegamenti con la Grecia, la possibilità di implementare quelli con l’emergente Albania, uno sviluppo del traffico crocieristico sempre più possibile e le partite ancora da giocare sul fronte delle Reti Ten-T e delle Zes (che permetterebbero di sfruttare appieno le potenzialità delle ampie e infrastrutturate aree retroportuali) danno la dimensione di quanto il porto di Brindisi stia lentamente cercando di riappropiarsi del ruolo centrale che la natura gli ha regalato. Ironia della sorte vuole che il futuro del porto di Brindisi debba passare dalle scelte compiute a Bari, sede della nuova Autorità di Sistema. Ripensando alle passate gestioni dell’Autorità portuale brindisina, però, non è detto che tale circostanza si riveli uno svantaggio.
![]() |
Andrea Pezzuto Redazione |