Pnrr: “Nuove misure per il rilancio della cultura e del turismo. Il giusto reddito deve corrispondere a giusti contratti e salari con chi lavora”

L’annuncio delle dimissioni dell’assessore alla Cultura e al Turismo, Massimo Bray, rilanciano il tema del ripristino di una posizione di Brindisi, e della sua provincia, nella Giunta Regionale. Ma a prescindere dall’orientamento che il Presidente Emiliano avrà nell’individuare il nuovo assessore, di certo non deve dipendere da questa scelta l’importanza strategica di Brindisi, e del suo territorio, nell’agenda politica della Regione. E nella vigilanza ed equità redistributiva nella gestione dei fondi del PNRR. Avendo dato giustamente priorità alle infrastrutture, il PNRR ha indicato, nel comparto Cultura e Turismo, solo dispositivi nazionali noti e riconosciuti come infrastrutture di quel comparto. Quindi, tanti soldi su Cinecittà e zero alla Cittadella della Ricerca, e al Cetma che certo, nelle sue specializzazioni di ricerca e innovazione su materiali, design e multimedia, ha tutte le carte in regola per “creare futuro”, per favorire la nascita di un indotto di imprese che indichino una ulteriore alternativa occupazionale al modello della “economia del carbone”, o alla fragile economia del “monoturismo”. E che esaltino un possibile “sistema virtuoso” costituito da Porto, Aeroporto, Cetma, Cittadella, ex C.D. Montecatini, ex base Nato e il Ciasu che ha grandi potenzialità. Ed il sottoutilizzato Teatro Verdi, e tutti i Teatri della provincia, da mettere in rete e come Hub Mediterranei della Creativa 4.0.

In riferimento al PNRR forse c’è stata, ad oggi, scarsa “lobby Territoriale”, e forse è anche debole la lobbyng di tutti i territori verso lo Stato Centrale. Ed un esame di coscienza lo dobbiamo fare tutti. Ma non tutto è perduto. Il successo attrattivo dell’area nord della provincia, con il suo buon modello di Turismo Culturale Ambientale non “mordi e fuggi”, potrà estendersi al resto della stessa provincia anche grazie a scelte strategiche di marketing come la Candidatura di Mesagne a Capitale della Cultura. Ma occorrono molti fondi, e molto impegno pubblico-privato, per il risanamento paesaggistico ed il miglioramento dei Servizi. Ma è anche necessario chiedere uno sforzo di responsabilità alle PMI del turismo, dell’enoristorazione e delle movide. Anche loro sono protagonisti della grande lotta comune per fare uscire Brindisi dagli ultimi posti della graduatoria della “Qualità della vita”. Occorre passare alla fase 2! Il giusto e meritato reddito deve corrispondere a giusti contratti e paghe con chi lavora. Soprattutto se si beneficia di aiuti pubblici, come l’azzeramento degli oneri per l’utilizzo del suolo pubblico, o eventi attrattivi che favoriscono l’afflusso di consumatori.

Insieme con il mondo del lavoro la Cgil Brindisi vuole essere protagonista, in prima persona, per concorrere al rilancio pieno del nostro Territorio nella post-pandemia, ma nella chiarezza, nella responsabilità sociale e nella disponibilità alla collaborazione che le sono proprie, ma che chiede a tutti.

       Antonio Macchia

                                         Segretario Generale

                                    Cgil Brindisi

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