Patroni Griffi a tutto campo: “Per il 2019 atteso record di crocieristi. Presto incontro con la Marina per lo sviluppo del diportismo sul Lungomare”

BRINDISI – Il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi, in pochi mesi di attività è riuscito a proporre una mole di idee probabilmente superiore a quella fatta registrare nel corso dell’intero mandato di ognuno dei suoi predecessori. Certo, un conto sono le idee, altro conto è la loro attuazione, ma l’entusiasmo dimostrato dal Professore barese (che pare addirittura crescere con il passare dei mesi) lascia davvero ben sperare per il futuro del porto di Brindisi. Di seguito l’intervista gentilmente concessaci dal Presidente.

Com’è andata la tre giorni di Amburgo dedicata all’industria crocieristica?

“E’ andata molto bene, i porti erano tutti presenti sotto l’egida di Assoporti. Ci stiamo già attrezzando per l’evento di Miami (che si terrà nel marzo prossimo, ndr) con brochure più articolate, perché quello è un appuntamento ancora più importante: faremo un incontro anche con Puglia Promozione così da definire e proporre un’offerta commerciale dettagliata del nostro territorio.                                                                                                   Per il 2018 stiamo raccogliendo le conferme delle compagnie, mentre la stagione crocieristica 2019-2020 si preannuncia davvero interessante, dato che si raggiungeranno numeri probabilmente mai realizzati dal porto di Brindisi. Contestualmente all’attività di marketing, però, dobbiamo assolutamente implementare l’offerta nel campo dei servizi. Ciò, anche alla luce del fatto che stiamo lavorando per attrarre un maggior numero di crociere extralusso, che costituiscono un mercato parallelo rispetto a quello delle grandi compagnie ma che, se possibile, si presenta ancora più interessante. Tali imbarcazioni, infatti, oltre a creare minori disagi a livello logistico, ormeggiano per più tempo in città ed ospitano crocieristi con grandi disponibilità economiche.

Aggiungo che il Porto di Brindisi può fortunatamente contare su di un servizio di pilotaggio eccellente e su di un Comandante della Capitaneria di Porto molto collaborativo, il che ci permette di affrontare efficacemente i tanti ostacoli che si pongono davanti”.

Quando potremo avere novità sugli accordi raggiunti con le compagnie crocieristiche?

“Adesso si stanno consolidando le richieste: penso che non appena terminerà la stagione crocieristica potremo fornire ulteriori dettagli in merito”.

Nella sua ultima venuta a Brindisi ha annunciato di aver dato mandato ai suoi tecnici di elaborare i dati su quanti crocieristi scendono a Brindisi e di comparare il dato con quanto accade negli altri scali. Cosa è emerso?

“E’ uno studio complesso che richiede ancora del tempo. Ritengo tuttavia che i numeri sui passeggeri che scendono in città siano positivi: i crocieristi, infatti, gradiscono la possibilità di poter entrare con la nave nel cuore della città; i feedback sono positivi. Proprio la conformazione del porto mi permette di promuovere Brindisi come unico fiordo d’Italia. Quando faccio vedere le foto del porto di Brindisi i miei colleghi stranieri mi chiedono: ‘Dov’è, in Norvegia?”.

Il decreto correttivo della riforma sulla governance delle Autorità Portuali porta in dote una riclassificazione dei porti. A tal proposito, il Seno di Ponente è classificato come “porto militare” e questo, a detta del Presidente di OPS, Teo Titi, frena lo sviluppo del traffico diportistico sul Lungomare: cosa si può fare a riguardo?

“Quando ho incontrato l’Ammiraglio Serra per la definizione dell’accordo sull’area ex Pol gli ho posto il problema dei vincoli sul Lungomare, e ad onor del vero l’Ammiraglio mi è parso disponibile al dialogo. A breve faremo un incontro incentrato proprio su questo ed in quella sede cercherò di far alleggerire i vincoli che insistono su quello specchio d’acqua; vincoli legati perlopiù alle manovre di evoluzione delle navi militari. Comunque, invito Teo Titi a farmi pervenire gli studi di cui dispone così da portarli all’incontro. D’altronde la Marina Militare ha già mostrato apertura concedendoci la possibilità di chiudere finalmente il circuito unico doganale”.

Ed a proposito dell’area ex Pol, come pensa di valorizzazione quella zona?

“Trattandosi di 5 ettari incastonati in una zona bellissima, penso che dovremo coinvolgere al massimo la cittadinanza, bandendo magari un concorso di idee; di certo la progettazione deve essere al servizio della città. Così, sul momento, dico che il Centro di Brindisi ha poco verde e si presenta molto antropizzato: non sarebbe male, pertanto, prevedere del verde. Sarà comunque fondamentale intercettare i fondi a disposizione, soprattutto quelli regionali. Credo molto, inoltre, nella possibilità di aprire ai privati. Di certo non potremo limitarci ad effettuare una bonifica, perché la portata di quell’area è tale da poter fungere da volàno di sviluppo per il territorio”.

Anche per via del Mare state predisponendo un concorso di idee…

“La bozza del bando di partecipazione è già pronta: stiamo definendo gli ultimi dettagli; nei prossimi giorni lo presenteremo pubblicamente”.

Il Lungomare Regina Margherita, anche a causa dei vincoli di cui parlavamo prima, non si è ancora sviluppato come potrebbe. Che idea si è fatto?

“Noi, per quanto di nostra competenza, siamo disponibili a rilasciare concessioni demaniali. Molto dipende dalla capacità dei privati di proporre progetti”.

Qualcuno, in verità, ha presentato dei progetti per la realizzazione di ristoranti galleggianti, ma sono stati puntualmente bocciati…

“A me piacciono molto le strutture galleggianti: ne ho viste di bellissime in Olanda ed anche ad Amburgo. Per quanto mi riguarda, sono tenuto a valutare le richieste di concessione demaniale in rapporto all’incremento di valore che apportano al suolo demaniale: pertanto non c’è alcuna preclusione da parte mia. Non conosco nello specifico i progetti presentati in passato ma immagino che le problematiche ineriscano le prescrizioni poste dalla Soprintendenza e dalla Marina Militare. C’è inoltre un altro problema legato al moto ondoso provocato dalle navi che entrano in porto: se vogliamo le grandi navi nel porto interno, dobbiamo accettare anche questi effetti collaterali.

Tra le tante attività che si possono svolgere, ad esempio, vi è quella legata ai giri turistici da effettuare a bordo di idrovolanti: mi incontrerò con il Console croato per vedere se c’è la possibilità di sviluppare questo traffico”.

Quello dei collegamenti mediante idrovolanti è un proposito che avevano anche i suoi predecessori, ma tutti i tentativi sono naufragati…

“Purtroppo la vicinanza dell’aeroporto al porto crea problemi notevoli: tutto ciò è affascinante ma anche particolarmente vincolante. Adesso, per fortuna, è in via di risoluzione definitiva il problema del cono d’atterraggio e questo ci permetterà di diventare maggiormente competitivi, dato che potremo finalmente offrire maggiori servizi in un’area portuale che prima era penalizzata.

Le grandi compagnie crocieristiche stanno spostando traffici dai Caraibi al Mediterraneo: ecco, per intercettare e vincere la sfida posta dal gigantismo navale bisogna attrezzarsi con bettoline o stazioni di distribuzione fissa per le attività di bunkeraggio, con stazioni marittime, con i dragaggi”.

C’è un altro aspetto che secondo gli OPS non rende competitivo il porto di Brindisi, ed è quello legato alle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti prodotti dalle navi. E’ possibile intervenire su questo aspetto?

“C’è una gara in corso e non posso bloccarla. L’affidamento, comunque, avrà la durata di un anno, e questo ci permette già di pensare a come organizzarci per il futuro: la mia volontà è quella di predisporre gare uniche di sistema eguali per tutti i porti dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Meridionale. Certo, nel caso di specie le tariffe resteranno per forza di cose differenti tra un porto e l’altro”.

Tornando ai servizi da offrire, ha fatto discutere la sua proposta di far nascere nel porto di Brindisi una stazione di rifornimento di GNL per le navi di ultima generazione…

“Il GNL è al momento l’unica alternativa “pulita” ai combustibili fossili tradizionali, che sono di gran lunga più inquinanti. E’ curioso osservare come a livello europeo siano proprio gli ambientalisti a spingere per l’utilizzo del GNL. Tra l’altro, il sistema del cold ironing (l’elettrificazione delle banchine, ndr) si sta rivelando un fallimento perché è ritenuto antieconomico dagli armatori, che sono costretti ad adeguare le navi per accogliere l’energia elettrica, la quale ha peraltro un costo superiore.

Poiché Bari non può accogliere una stazione di rifornimento per GNL e poiché nei porti dove questo servizio è reso si registreranno aumenti del traffico delle navi, ho pensato che quella del bunkeraggio del GNL possa rappresentare un’opportunità per il porto di Brindisi. Come Autorità di Sistema, difatti, stiamo predisponendo un Piano Energetico Ambientale di sistema da offrire al mercato: adesso, per esempio, nel porto di Brindisi sono previste tariffe agevolate in rapporto alla data di costruzione delle navi; noi abbiamo in mente di predisporre tariffe in rapporto alle classi di consumo energetico, così come accade per le automobili”.

Della tariffa agevolata attuata dal porto di Brindisi ne beneficia anche la Grimaldi, compagnia che la città si fregia di ospitare. Qualcuno, però, si lamenta della qualità del servizio offerto dalla stessa ai passeggeri…

“La Grimaldi ha fatto una richiesta di concessione delle banchine (ex art. 18) e ciò avrebbe consentito alla compagnia di portare a Brindisi navi più nuove. La concessione ex art. 18 rilasciata ad un operatore che garantisce maggiore traffico, d’altronde, è presente in tutti i porti principali: ovvio che qui, data la carenza di banchine, vi sono da tutelare anche altre esigenze; è necessario, come sempre, un contemperamento d’interessi”.

Contemperamento d’interessi che potrebbe essere ottenuto qualora dovessero sorgere i nuovi accosti progettati per S. Apollinare…

“Per quel progetto le risorse pubbliche non sono ancora disponibili: per questo penso ad una forma d’investimento misto pubblico-privato, perché ciò permetterebbe di accelerare i tempi. Per privati intendo anche i Fondi d’investimento, i quali, se il progetto è solido, risponderebbero presente. Per il progetto in questione, come Autorità di Sistema dovremmo prima fotografare le esigenze e poi bandire una gara europea, o addirittura svolgere un “road show” per presentare il bando in giro per il mondo. A tal proposito, vogliamo essere la prima Autorità Portuale a raggiungere un accordo con Invitalia per promuovere i nostri porti: penso in particolare alla promozione del nuovo piazzale di Costa Morena”.

Proprio sulla concessione del piazzale per le attività di deposito dei tubi del gasdotto si è sollevato un polverone…

“Ma quella è una concessione legata al mancato utilizzo del piazzale. Mi spiego: qualora dovesse pervenire una proposta da parte di qualche privato interessato ad effettuare traffico di container o di trailer, è previsto che il piazzale venga sgomberato entro un mese. Siccome quel deposito di tubi costituisce comunque un’economia per il territorio, è stato deciso di non farci scippare l’opportunità da Durazzo”.

Quali i tempi per la costruzione del terminal passeggeri di Punta delle Terrare? C’è chi pensa che sia un’opera meno utile rispetto ad un terminal all’interno dell’ex capannone Montecatini…

“Si sta procedendo. Il mio pensiero è che servono entrambi i terminal: sul capannone, però, che rappresenta un’opera di architettura industriale davvero pregevole, la mia idea è che debba essere utilizzato anche come luogo di aggregazione per i cittadini, poiché ha la fortuna di trovarsi al di fuori della cinta doganale e di sfuggire quindi alle prescrizioni in materia di antiterrorismo”.

Altra partita decisiva per il futuro dell’economia della città è quella da giocare nel campo della logistica. C’è davvero la possibilità che Brindisi possa ricoprire un ruolo importante all’interno della Via della Seta, magari interfacciandosi con la città bulgara di Burgas?

“Fra tre giorni incontrerò l’ambasciatore bulgaro per discutere dei rapporti commerciali che possono sorgere tra le due realtà. Questi Paesi hanno un ritmo di crescita che noi ci sogniamo: pensi soltanto che la Zes di Burgas ha attirato investitori cinesi del livello di Alibaba, che lì ha deciso di realizzare una piattaforma logistica. Questo, unito alla realizzazione del collegamento ferroviario Durazzo-Burgas ed agli investimenti compiuti dal Montenegro e dall’Albania, crea le condizioni naturali perché si realizzi di fatto il Corridoio 8, del quale Brindisi può fare parte”.

E tra le varie possibilità c’è anche quella di far passare da Brindisi una delle reti Ten-T…

“Ad ottobre parteciperò ad un incontro a Bruxelles sulla revisione delle reti Ten-T: c’è la possibilità che il corridoio Baltico-Adriatico passi anche da Brindisi”.

E’ concreto l’interesse di quella multinazionale intenzionata ad investire nella ZES campana ed a fare di Brindisi l’hub per il traffico con la Turchia?

“Certo, quell’investimento rientra nell’ambito del Protocollo d’Intesa che andremo a firmare nell’ambito dell’Area Logistica Integrata Appulo-Campana”.

 

 

 

 

 

Andrea Pezzuto
Redazione

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