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Il Ministero degli Interni, come anticipato ieri da newSpam, ha deciso che sarà il Prefetto palermitano Santi Giuffrè il Commissario che guiderà l’amministrazione comunale per i prossimi 11 mesi, dopo lo scioglimento del consiglio comunale e la caduta dell’ormai ex sindaco Angela Carluccio. La nomina è arrivata in tempi record e questo è certamente un ‘segnale’ da non sottovalutare. 

Giuffrè, infatti, è un poliziotto (antimafia) a tutti gli effetti: prefetto in pensione di 66 anni, nel suo lunghissimo e prestigioso curriculum, vanta la direzione delle questure di Caltanissetta, Sassari, Messina, Reggio Calabria e Napoli. Piazze ‘calde’, caldissime. Ed è evidente che la scelta di inviarlo a Brindisi non è affatto casuale. Un palmares decisamente adeguato alla nostra città, almeno per la Brindisi degli ultimi anni.




Sono tante le situazioni cui Giuffrè dovrà mettere mano e siamo certi che lo farà, indipendentemente dall’organo burocratico, come diceva correttamente il dottor Franco Leoci nel suo intervento di questa mattina (https://www.newspam.it/necessario-liberare-il-comune-da-questi-amministratori-ma-che-sia-il-commissario-a-gestire-e-non-lapparato-burocratico).

Fra tutte le questioni ‘scottanti’ c’è certamente quella dei rifiuti e quella delle partecipate, con la Multiservizi in testa. E proprio a proposito delle partecipate, bisognerà capire cosa deciderà di fare Giuffrè con i neo amministratori, nominati lo scorso gennaio fa con il sistema delle audizioni. Audizioni che gli esponenti dell’opposizione definirono una ‘farsa’. Il riferimento è, in particolare, agli amministratori della Brindisi Multiservizi Vito Camassa e delle Farmacie comunali Teresa Bataccia. Si è detto, infatti – ieri come oggi – che i due erano stati ‘scelti’ perchè rispondevano ad altrettanti consiglieri comunali: il primo ad Umberto Ribezzi e la seconda a Maurizio Colella, entrambi appartenenti ai Democratici e Socialisti.

Sia Camassa che la Bataccia hanno firmato un contratto secondo cui la loro durata era legata a doppio filo con quella della Amministrazione Carluccio. Ciò significa che oggi – per norma – dovrebbero andare a casa. Ma questo sarà Giuffrè a stabilirlo e noi un’idea ce la siamo già fatta: è molto più probabile – e riteniamo anche ‘giusto’ – che il neo Commissario decida di mettere a capo delle partecipate dirigenti interni.

 

Pamela Spinelli
Direttore responsabile

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