“No Time to Die”: perché è così atteso l’ultimo film di James Bond

Arriva al cinema l’ultimo capitolo della saga di James Bond, l’agente segreto più famoso al mondo nato dalla penna di Ian Fleming.

Il film, dopo la prima mondiale del 28 settembre a Londra a cui parteciperanno Carlo, Camilla, William e Kate, uscirà nelle sale italiane il 30 settembre.

No Time to Die è molto atteso da vecchi e nuovi fan, da quelli che amano i film d’azione, le spy story, i personaggi iconici come il nostro agente segreto, ma anche semplicemente da quelli a cui piace il puro intrattenimento con location fantastiche, avventure rocambolesche e donne splendide. Chi non ha desiderato, almeno una volta, vestire i panni dell’agente segreto con licenza di uccidere?

Per tutta la durata del lungometraggio e anche una buona mezz’ora dopo, gli uomini potranno immaginare, perché immaginare non costa nulla, di guidare un’auto a folle velocità su pericolosi tornanti inseguito dai cattivi di turno, vivere notti infuocate con una Bond girl, ordinare un Martini e dire al barman:«Shakerato, non mescolato».

Bond è un uomo elegante, indossa lo smoking e non si scompone quasi mai, guida l’Aston Martin, viaggia in prima classe e alloggia in Hotel di lusso. Quando si presenta dice: «Il mio nome è Bond», fa una pausa breve, e con il suo sguardo magnetico inchioda la fanciulla di turno e tutte le donne presenti in sala, a quel punto aggiunge con una voce calda e intensa «James Bond».

Negli anni ’60 Bond era tutto ciò che gli uomini avrebbero voluto essere, ma se fosse rimasto fedele al personaggio creato da Fleming non avrebbe avuto una vita così lunga. Il suo segreto è che con gli anni si è adeguato ai tempi e da maschilista e sessista qual era ai suoi esordi si è trasformato in un personaggio più moderno e profondamente umano.

Per questo anche le donne amano i suoi film.  Ora le Bond girl non sono più camei ai margini della storia, conquiste momentanee fatte fuori prima della parola fine per lasciare spazio alla Bond girl del film successivo. Nel tempo anche loro si sono evolute.Si sono armate come Halle Berry, moderna, emancipata, indipendente, come Eva Green la misteriosa ed enigmatica Vesper in Casinò Royal, come Lea Seydoux nei panni della dottoressa Madeline Swann, per arrivare a Lashana Lynch la nuova 007 che rappresenta, nelle intenzioni della produzione,la volontà di far virare la saga verso una narrazione più inclusiva e femminista.

Sembra, infatti, che Daniel Graig un po’ come Sean Connery a suo tempo, voglia smettere i panni dell’agente segreto per non fossilizzarsi in un ruolo che ora, dopo dieci anni, gli sta stretto. Con tutta probabilità quindi, (NeverSayNeverAgain), questo per il biondo attore inglese sarà l’ultimo film della serie.

ForseNo Time to Dieè molto atteso anche per vedere ancora una volta in azione il miglior Bond di sempre.

E poi le location, dalla Norvegia all’Inghilterra, dalla Giamaica all’Italia. E per l’Italia, Matera con le sue magiche case-grotta che fanno da sfondo a un rocambolesco inseguimento di auto e Gravina con il suo ponte romano da cui Bond si lancia.

Per noi, meridionali, pugliesi, vicini di casa sulla carta geografica, probabilmente questo è un motivo in più. La rivincita di una cittadina che da essere vergogna nazionale è diventata patrimonio dell’Unesco in qualche modo ci coinvolge, come quando c’è il matrimonio di un nostro dirimpettaio.

Quindi, sì, lo aspettiamo, lo aspettiamo tutti, anche quelli cha magari non andranno al cinema a vederlo.

Lo aspettiamo da quando sono incominciate le riprese nel 2019, lo aspettiamodai primi mesi del 2020, quando tutto il battage pubblicitario annunciava che sarebbe stato nelle sale in primavera. Una primavera che non abbiamo visto fiorire a causa di un imponderabile che ha cancellato i giorni, ci ha tolto l’aria, e ci ha costretto a un ritiro forzato nelle nostre case.

In quel momento i gesti quotidiani e abitudinari, le solite cose che facevamo precedentemente e che rientravano nella nostra routine, così come fare una passeggiata, prendere un caffè al bar e perché no, andare al cinema, ci sono sembrati la felicità perduta.

Lo aspettiamo perché è stato più volte rimandato, come rimandata è stata per noi la possibilità di ritornare alla normalità.

Ora quindi l’annuncio che finalmente il film uscirà nelle sale è come un lasciapassare verso la libertà, è legato in qualche modo al nostro vissuto, alla speranza di tornare a vivere a tempo pieno.

Tornare al cinema, tornare alle abitudini che abbiamo accantonato e che speriamo non aver perso, tornare allo svago e alla condivisione di un film in sala, al fascino delle luci che si spengono, al brusio che cessa quando inizia la colonna sonora e le prime immagini scorrono sullo schermo, alle esclamazioni di sorpresa o di paura da condividere, alle risate e anche alle lacrime a volte.

Quindi quale modo migliore di ricominciare.

Erre.

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