Museo Ribezzo svuotato e abbandonato. Che fine hanno fatto le promesse dell’Assessore Capone? I bronzi del Serrone, intanto, trasferiti a Trieste

BRINDISI – Il Salone degli Incanti dell’ex Pescheria di Trieste ospiterà, fino al prossimo 1° maggio, la mostra “Nel mare dell’intimità. L’Archeologia subacquea racconta l’Adriatico”, che rappresenta l’esito di iniziative di ricerca e di partenariato che hanno condotto a esiti sorprendenti. La mostra, infatti, conduce a una riflessione sul tema dell’archeologia subacquea, valorizzando lo straordinario patrimonio sommerso dell’area Adriatica, grazie al contributo offerto dalle oltre sessanta Istituzioni coinvolte e dalla cinquantina di studiosi che hanno offerto la propria collaborazione.
Pertanto, un esempio virtuoso di tutela e riscoperta del patrimonio, che ha consentito l’esposizione di oltre mille reperti provenienti dall’Italia, dalla Croazia, dalla Slovenia e dal Montenegro, generando il racconto di una storia che si configura come una sorte di “Mille e una notte dell’Adriatico”, attraverso un gioco di rimandi continui tra la sponda italiana e quella balcanica.
L’allestimento dà voce alla storia della comunità adriatica, mediante la ricostruzione di un fondale marino che è, al tempo stesso, paesaggio sommerso e approdo, in un percorso della memoria, della ricerca e della conoscenza.

La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto ha aderito all’iniziativa concedendo alcune statue bronzee provenienti dalle collezioni brindisine ospitate presso il Museo Archeologico Provinciale ‘Francesco Ribezzo’. Tra queste, il “Principe di Punta del Serrone” che, con molta probabilità, raffigura il comandante Lucio Emilio Paolo, comandante romano che confisse Perseo di Macedonia nella battaglia di Pidna, nel 168 a.C.

L’allestimento espositivo è curato da Rita Auriemma, Direttore del Servizio di catalogazione, formazione e ricerca dell’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia, che promuove e organizza l’iniziativa insieme all’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste e in collaborazione con la SABAP del Friuli Venezia Giulia, il Polo Museale del Friuli Venezia Giulia e numerosi altri partner italiani e stranieri, con il patrocinio del Ministero Beni e Attività Culturali e Turismo.

Come contropartita, il museo brindisino attende da dicembre l’arrivo di alcuni “pezzi” di eguale valore provenienti da altri musei: compulsata dal Consigliere regionale Bozzetti, infatti, l’Assessore Capone promise che le sale del museo Ribezzo sarebbero state impreziosite da reperti che avrebbero compensato il trasferimento – temporaneo o definitivo – presso altri poli museali dei ritrovamenti brindisini.

A distanza di 4 mesi, però, il museo Ribezzo continua a presentarsi a turisti e crocieristi più spoglio e più povero che mai, e questo rappresenta un danno per la città, da sempre relegata dalla Regione ad un ruolo marginale in ambito turistico e culturale.

Andrea Pezzuto

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