Movida, lettera aperta al sindaco Marchionna da parte del Comitato “Civilmente in Centro”

Il comitato “Civilmente in Centro“ è stato costituito il 9 Settembre 2022 al fine di interloquire direttamente con le Istituzioni per segnalare, per conto dei residenti aderenti, i continui episodi di disturbo della quiete pubblica, con la produzione di inquinamento acustico, spesso oltre i 90 decibel, e conseguente grave violazione del diritto al riposo e del diritto di godere delle proprie abitazioni da parte dei residenti, nonché per denunciare le situazioni di degrado interessanti il centro cittadino. Dopo anni di segnalazioni ai centralini della Polizia e Carabinieri, migliaia di segnalazioni, nel Luglio del 2021, oltre 60 residenti hanno deciso di presentare un Esposto presso la Procura della Repubblica, che si allega, nel quale si descrivono numerosi episodi, elencando sia i soggetti autori delle violazioni denunciate, sia indicando i luoghi (vie, vicoli e piazze), ove quanto descritto va in scena da anni. Grazie a questo Esposto, a cui ha fatto seguito una querela nel marzo 2023, che pure si allega, è partita un’indagine che ha visto tra le altre tante iniziative investigative le rilevazioni di inquinamento acustico da parte dell’Arpa in funzione di polizia giudiziaria, sia in strada che presso le abitazioni di diversi residenti. Possiamo affermare che presso le abitazioni dei residenti si sono registrati livelli di inquinamento acustico che rappresentano una gravissima violazione della normativa oltre che una offesa al buon senso. La grave situazione di inquinamento acustico ha già cagionato gravi danni ai residenti in conseguenza al disturbo del sonno che aggrava patologie in essere ed è causa di inizio di nuove patologie anche in soggetti non anziani, come alle giovani coppie con figli piccoli. Già lo scorso anno è stata adottata una ordinanza sindacale di deroga dei limiti delle emissioni sonore ed anche dei limiti orari, che ha legittimato forme di inquinamento acustico per ben tre giorni tutte le settimane durante il periodo estivo, ordinanza che, pur non impugnata anche a causa della brevità dei termini di efficacia della medesima, non ha sufficientemente tutelato i residenti, essendo del tutto illogica la deroga in giorni pre-lavorativi, quali il venerdì e la domenica e non avendo fissato la predetta ordinanza dei valori massimi che garantissero comunque, anche nella vigenza della deroga, un livello di emissioni tollerabile e non dannoso per la salute. Dopo le elezioni amministrative il Comitato confidava che la nuova Amministrazione prendesse a cuore la situazione di grave disagio vissuta dai residenti. Ed invece, inaspettatamente, l’ordinanza sindacale n. 31 del 6 luglio 2023 ha ulteriormente ampliato la deroga dei limiti acustici, estendendola a tutta la settimana, senza neppure fissare un limite massimo dei valori di emissione a tutela della salute, del diritto al riposo ed al godimento delle proprie abitazioni da parte dei residenti. Il TAR Puglia ha già correttamente evidenziato come la detta ordinanza violi le norme nazionali e regionali e, nel consentire la deroga ai limiti acustici per un rilevante periodo temporale (oltre due mesi, tutti i giorni dalle ore 20,00 alle ore 1,00), ad attività all’aperto di carattere continuativo, quale quella dei numerosi esercizi pubblici presenti nel centro urbano cittadino del Comune di Brindisi, incida (in senso negativo) sul bene giuridico-salute tutelato dalle norme in tema di inquinamento acustico. Vi è stata inoltre una mancata valutazione dell’effetto cumulativo delle emissioni sonore prodotte contestualmente dai numerosi esercizi pubblici e locali commerciali con attività all’aperto, ubicati spesso sulla medesima via/piazza a pochi metri l’uno dall’altro. I residenti del centro comprendono che Codesta Amministrazione, avendo dovuto farsi carico della problematica subito dopo l’insediamento, abbia avuto pochissimo tempo per effettuare le dovute valutazioni e contemperare i diversi interessi e quindi confida che la medesima effettui una più approfondita valutazione della situazione anche grazie agli spunti di riflessione deducibili dal decreto Presidenziale del TAR. Puglia, sezione di Lecce n. 404/2023. A tal fine il Comitato intende chiarire che la maggior parte degli esercenti non arreca particolare disturbo. Il problema è rappresentato dagli esercizi, concentrati in una zona ristretta, che specialmente nel weekend, svolgono in sostanza un’attività assimilabile alla discoteca, ma a cielo aperto, con immissioni rumorose, che superano la normale tollerabilità, e arrecano grave disturbo alle famiglie che vivono nei grandi palazzi che si affacciano sulle vie e piazze del centro cittadino. L’ordinanza sindacale, legittimando tale genere di attività, impedisce pure ai residenti di interrompere questi eccessi della movida con l’intervento delle Forze dell’Ordine. A tali attività è spesso associato il consumo di alcol da parte di giovanissimi come testimoniato dai numerosi interventi del 118. Inoltre, come si evince dalle foto che si allegano, dopo la movida serale/notturna, restano sulle strade i vetri e lattine che i giovani lasciano a terra, per non parlare di coloro che molto spesso usano le strade, ma anche spazi privati come bagni pubblici. Ciò premesso, il Comitato civilmente in centro CHIEDE Di poter avviare un dialogo con Codesta Amministrazione al fine di pervenire al contemperamento delle esigenze dei residenti con quelle dei numerosi esercizi di somministrazione presenti nel centro storico, affinché vengano garantiti i diritti dei residenti medesimi a non dover subire forme di inquinamento acustico al di sopra dei limiti della normale tollerabilità e vengano tutelati il decoro e l’igiene del centro cittadino.

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