E’ proprio vero che moda e arte vanno a braccetto e sicuramente quando costituiscono un binomio eccellente allora la differenza è sicuramente notevole.
Si è conclusa ieri sera, nella storica piazza di Campi Salentina (piazza della libertà) la prima delle due serate modaiole della Lecce Fashion Week 2017. A chiudere in bellezza in questo primo appuntamento è stato Michele Gaudiomonte, applauditissimo già quando Cinzia Malvini (giornalista di moda e volto noto in tv per LA7 per il suo programma di moda) lo ha annunciato. Ormai noto come stilista-architetto, Michele Gaudiomonte, con i suoi capi dalla quantità numerata, riesce ad esprimere identità e creatività artistica di forte impatto per la donna dei nostri tempi. Progettista particolarmente apprezzato dal critico d’arte Vittorio Sgarbi riesce con il suo percorso artistico a sposare moda e arte come fossero un tutt’uno.
In ognuno dei suoi abiti potremmo persino ispirarci ad un quadro o a sculture di un tempo ridando vita e rimodellando un pensiero in chiave contemporanea. Un impegno quello di Michele Gaudiomonte che tra il continuo evolversi tra continuità e cambiamento cavalca le passerelle più prestigiose del nostro territorio.
Gaudiomonte ci ha condotto ieri sera, grazie anche al supporto artistico del noto scultore salentino Adriano Settimo Radeglia, in un universo misterioso, dove la protagonista è la donna e la bellezza. Il mondo dei PRERAFFAELLITI. Un mondo dalla luce crepuscolare, nel quale regna la nostalgia di un passato perduto. La malinconia di una vita intrisa di simboli ascetici e di contemplazioni celesti, ma anche una vita fatta di forti attraversamenti sensuali. Un mondo governato da una femminilità evidente, femminilità elegante, insondabile e indicibile. Donne e madonne, palpiti di cuore carnale e seducente. Palpiti di una esistenza inquieta. Topografia di un umanità mistica e di una luce molto, assai Romantica.
Particolarmente suggestiva è stata la rappresentazione del “nido rosso”, opera di Adriamo Settimo Radeglia interpretata da Silvia Cataldi (foto in copertina). La scultura egregiamente esibita in passerella, così come per le altre opere indossate dalle modelle, è un’ode alla vita, alla nascita della passione e della bellezza. L’uovo, simbolo di fecondità e di vita eterna viene accolto da un nido pregno di rosso passione. Le ceramiche indossate dalle modelle sono sempre ispirate al mondo organico come a fondersi sul corpo della donna.
