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BRINDISI – Sette migranti, trattenuti nel CIE di Restinco, dei quali 4 tunisini, 2 algerini e un marocchino, sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto da agenti della Squadra Mobile della Questura di Brindisi, con l’accusa di tentato omicidio, nell’ambito dell’indagine sulla brutale aggressione avvenuta il 28 febbraio scorso nella struttura ai danni di un cittadino albanese di 39 anni, anche lui ospite come i presunti aggressori. Le condizioni della vittima, soccorsa e subito trasportata in ospedale, all’inizio sono apparse come molto critiche ma poi si sono stabilizzate e quindi si sono evolute in una non particolare gravità. I fermati, su decreto del pubblico ministero, sono Abdelkarim Zemouli, 35 anni, Houssem Arar, 25, Zorgati Hichem, 19, Hamdi Zoair, 24, Sabri Jouini, 28, Isham Joullal, 42, Kais Mejdoub, 32. L’accusa di tentato omicidio in concorso è aggravata dalla premeditazione e dall’aver agito con crudeltà verso le persone e dall’aver commesso il fatto in quanto erano presenti illegalmente sul territorio nazionale. La vittima è stata colpita in più parti del corpo con calci e diversi corpi contundenti, alcuni dei quali costituiti da calzini contenenti saponette solide.

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