“Con il Contratto istituzionale di Sviluppo, Brindisi potrà contare su 52 milioni di euro di investimenti per recuperare l’ex Collegio Tommaseo, valorizzare l’isola di Sant’Andrea e mettere in sicurezza il litorale nord. Tutto ciò è stato possibile grazie al parlamentare Mauro D’Attis e all’ex ministro Mara Carfagna e conferma quanto sia importante avere delle giuste sponde a Roma per ottenere risultati per la nostra città.
Non è un caso che con il governo Conte II, tutti i soldi finissero a Taranto per mano del tarantino Mario Turco, braccio destro di Conte e attuale vice-presidente del M5s. In quella fase, brindisini e leccesi non videro un solo centesimo.
Noi vogliamo che Brindisi diventi realmente turistica, valorizzando gli interventi del Cis con una pianificazione di grandi investimenti sulla costa. Per farlo, però, è fondamentale avere una visione orientata allo sviluppo e un Governo al proprio fianco”.
Il CIS parte da lontano, con l’allora ministro Lezzi, per poi continuare con Provenzano ed infine con Carfagna. Fin da allora ai vari incontri c’è sempre stato il sindaco Rossi. Il fatto che D’attis si sia interessato con l’allora ministro Carfagna, ex FI, non toglie nulla al lavoro che l’amministrazione precedente ha svolto per il raggiungimento degli obiettivi previsti. Quindi, per favore, non vantate meriti che non vi appartengono. Ci chiediamo piuttosto cosa aspetti l’attuale ministro ha sdoganare quei soldi e soprattutto da chi e come saranno spesi.