Le dichiarazioni del Comandante della Capitaneria di Porto Giovanni Canu, lasciano sbigottiti sotto molteplici profili: 1) il Comandante Giovanni Canu ha lasciato intendere che il progetto dell’Arcelor Mittal di sbarco del carbone nel porto di Brindisi non era munito di un piano di sicurezza e quindi, allo stato, non era autorizzabile. Tanto è grave poiché dimostra che qualcuno – difeso anche da soggetti locali che pare abbiano a cuore solo il proprio profitto – continua a ritenere Brindisi una città, con relativo porto, dove tutto sia ammissibile senza il rispetto delle rigirose regole necessarie a garantire la tutela della sicurezza e della salute; 2) se davvero l’Arcelor Mittal non era munita di piano di sicurezza, allora risulta ancora più grave che l’Autorità Portuale abbia anche semplicemente convocato la riunione tecnica poiché in mancanza di un atto così importante il progetto era già irricevibile dall’origine; 3) quindi, viste le dichiarazioni del comandante Canu, come è stato possibile iniziare a scaricare merci in porto da parte di chi pare che lo sbarco lo abbia concepito, o almeno così è apparso e riportato dalla stampa, come un work in progress comprensivo di ferro e carbone? E se lo scarico era possibile almeno per il materiale ferroso qual è la situazione in cui sta avvenendo tale scarico vista la diffusione di polveri di ferro denunciata e fotografata da alcuni organi di informazione?; 4) infine, come può il comandante Canu sindacare o comunque pronunciarsi – fra l’altro da militare nell’esercizio delle sue funzioni – su ciò che la politica, il sindaco e i rappresentanti istituzionali possono dire o non dire rispetto allo sbarco di merci in porto? La politica esprime valutazioni e può sollecitare tutte le decisioni che ritiene opportune, così come può opporsi alle decisioni che lo Stato può aver già assunto fino a giungere anche alla mobilitazione popolare purché ciò avvenga in modo pacifico e democratico. Se così non fosse, tutto ciò che già è stato stabilito da una legge non sarebbe mai modificabile. E allora a che servirebbe la democrazia e il dibattito e il confronto anche duro?
In conclusione, il Comandate Canu continui a fare il suo dovere come sicuramente fa ogni giorno e lasci che la politica assuma le decisioni e le posizioni che ritiene più opportune indipendentemente dagli effetti che tanto può comportare.
Massimo Ciullo, consigliere comunale Movimento +39