Luperti: “Brindisi non può andare più in basso di cosi. E per risollevarsi ha bisogno di scelte coraggiose. Il tempo di Rossi è già trascorso”

Le vicende degli ultimi giorni stanno evidenziando i grandi limiti delle forze politiche che a Brindisi svolgono ruoli di governo o di opposizione.
E’ bastata qualche forma di dissenso per leggere note durissime nei confronti dei consiglieri Quarta, Elefante e Vadacca. Ormai a partiti come il PD, Forza Italia e finanche Brindisi Bene Comune stanno bene solo i consiglieri “alzamano”. Chi si permette di dissentire viene messo alla porta.
Era questo il cambiamento che vincitori e sconfitti delle ultime elezioni amministrative di Brindisi sbandieravano agli elettori?
Oggi la nostra città ha bisogno di altro per venire fuori da una crisi ben più grave di quella che stiamo vivendo a livello planetario.
E invece il caro Rossi, “sindaco del nulla”, tira a campare, interessato unicamente a “giorno 27” ed a continuare ad occupare una poltrona che mai avrebbe potuto sperare di sfiorare se dall’altra parte non si fossero votati al suicidio e se il PD non avesse venduto l’anima al partitino dello stesso primo cittadino, che ha dismesso le magliette di “no al carbone” per indossare quelle di “no a tutto”, “si alla vendita delle farmacie”, “si alla vendita delle piscine”, “no ai servizi per i più deboli”.
Adesso il nostro sindaco ha imparato anche ad alzare la voce, evidentemente per non far sentire l’eco delle sue contraddizioni. Oggi, al governo della città, fa esattamente tutto quello che contestava quando stava all’opposizione.
E lo fa anche grazie a buona parte dell’opposizione che resta silente o che fa finta di contestare per poi rientrare nei ranghi.
A fronte di un quadro così sconfortante, è evidente che Brindisi ha bisogno di altro, a partire dalla necessità di costruire aggregazioni che siano ben lontane dalle strutture di partiti vecchi e incapaci di interpretare le esigenze della gente.
Uomini e donne di buona volontà, esponenti della società civile, “partite iva”, commercianti, imprenditori, lavoratori, disoccupati e i nostri giovani sono chiamati a mettersi in gioco, per costruire alternative credibili e senza preclusioni nei confronti di chi ha dimostrato (o sta continuando a dimostrare) di voler bene realmente alla nostra città, a prescindere da schieramenti e posizioni ideologiche.
Brindisi – questo è evidente – non può andare più in basso di così. E per risollevarsi ha bisogno di scelte coraggiose. E non saranno certo Rossi ed i suoi a dover dare patenti di credibilità. Il loro tempo, pur se breve e stracolmo di contraddizioni, è già trascorso.
Lino Luperti (ex assessore urbanistica)
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7 COMMENTI

  1. Mi auguro che ai brindisini sia rimasto un briciolo di memoria per ricordare, se lo vorranno, chi ha governato la città negli anni passati. I sindaci, gli assessori, i consiglieri, i faccendieri che negli anni hanno frequentato le aule giudiziarie e le patrie galere e tutti quelli che hanno bivaccato all’ombra di costoro con il solo scopo di continuare a coltivare il proprio orticello incuranti dei problemi della città.

  2. Il tempo di Rossi mi auguro non finisca mai, invece. Brindisi ha bisogno di gente onesta come lui. Già il fatto stesso di respirare aria sana al Comune mi basta, così come il non vedere tanti “circantini” fuori e dentro l’edificio. Grazie.

  3. Oh mamma mia…speriamo proprio che personaggi del passato non rimettano piu’ piede al governo della città.
    I danni che hanno fatto, per la loro mala amministrazione, sono sotto gli occhi di tutti .
    Il dissesto finanziario è l’eredità che questi incapaci personaggi hanno lasciato ai Brindisini, altro che : “più in basso di così non si possa andare” !! Si può solo risalire invece, eccome. Fatevene una ragione, ad amministrare Brindisi ora ci sono persone per bene, e capaci.
    W Brindisi

  4. al di là del pensiero espresso dal Luperti per il quale va preso atto della volontà, diversa da altri, di non ricandidarsi alle amministrative pur in assenza di condanne giudiziarie, purtroppo, e premesso che ad ammnistrare il Comune vi sono certamente persone per bene ed oneste, di sicuro emerge la incapacità delle stesse alla gestione delle’Ente in quanto non conoscitori (organi politici di progrmmazione)delle norme elementari regolanti la vita di un Ente Autarchico Territoriale. Mancante l’occasione di un pubblico dibattito sul tema, preciso, in assoluta sintesi, con l’abbandono il più possibile del linguaggio tecnico e con riferimento alla vigente normativa sia pur non citata, che il suddetto pensamento è privo di livore verso alcuno o di toni professorali, ma solo di volontà di conoscenza di pochi fatti che possono contribuire a riflessioni.
    Primo atto, alla data di insediamento del Sindaco, era la verifica di cassa unitamente a Segretario Generale, Direttore Ragioneria e Collegio dei Revisori, nonchè la lettura della obbligatoria Relazione di fine mandato del precedente amministratore che avrebbe di già offerto l’occasione di avere un quadro della situazione amministrativa-contabile dell’Ente. Sindaco e Giunta già insediati, quindi di prendere atto dell’irreale delibera commissariale n. 65 del 30/07/2018, certificata dal vertice ed intera dirigenza comunale, nonchè dal Collegio dei Revisori sulla “tranquilla” fantasiosa situazione finanzaria del Comune ed addirittura delle società parteciate. Quali le azioni intraprese dall’Organo politico e dai gruppi consiliari di minoranza a fronte di detto provvedimento? La verità è che si è preferito andare avanti per oltre un anno, guidati dalla struttura amministrativa, sino alla frettolosa delibera consiliare del dicembre 2019 di pre-dissesto o dissesto o piano pluriennale di rientro del debito che dir si voglia del cui esito si è in attesa di conoscere la determinazione della Corte dei Conti. Molti sono gli atti amministrativi adottati che appaiono non corretti sul piano gestionale o fuori tempo stante la drammaticità del coronavirus o da revocare o non adottati in tema di personale occupato o di recupero di crediti verso i debitori tutti del Comune o di mancato avvio della azioni per danni erariali all’Ente.
    Brindisi 03/04/2020 Franco Leoci

    • “Sintesi” a parte e premesso che la città è stata per troppo tempo governata da opportunisti e incapaci, per quanto attiene questa amministrazione, appare evidente che ne fa parte gente per bene. Per la prima volta ho visto una giunta composta da persone competenti il cui unico difetto è quello di fare le cose per bene e forse è per questo che i tempi di alcune scelte si sono allungati. Diversi consiglieri si sono affacciati per la prima volta in politica e, inesperienza a parte, stanno dimostrando impegno e amore “vero” per la città. Certo, il coronavirus ha indubbiamente complicato le cose e solo il tempo ci dirà se Brindisi uscirà fuori dalle secche, in qui altri l’hanno fatta finire. Personalmente mai e poi mai vorrei vedere solo uno di quei signori che, in passato, hanno usato la città unicamente per interessi personali. Alcuni sono stati condannati, altri ne sono usciti puliti giuridicamente ma eticamente e moralmente colpevoli.

  5. Sul dissesto e predissesto si è scritto e detto tanto, l’amministrazione ha ereditato lo schifo accumulato dalle amministrazioni precedenti, diversamente non avrebbe potuto fare.

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