L’Unitalsi diocesana celebra la Madonna di Loreto a Brindisi in occasione del Giubileo Lauretano

La Sottosezione Unitalsi di Brindisi, si ritroverà nella serata di oggi Sabato 29 febbraio alle ore 18,30 nel Santuario S. Maria del Casale (nei pressi dell’aeroporto) per la Celebrazione della Santa Messa presieduta dall’Assistente di Sottosezione Don Paolo Zofra.
Era la notte tra il 9 e il 10 dicembre 1294 quando, sul colle su cui sorge la città marchigiana, successe qualcosa di straordinario : trasportata dagli Angeli, arrivava la casa dove, secondo la tradizione, la Vergine Maria nacque, visse e ricevette l’annuncio della nascita di Gesù.
La Madonna di Loreto, detta anche Vergine Lauretana, ha una particolarità: ha il volto nero. La statua originaria, risalente al XIV secolo, fu distrutta in un incendio, quella attuale risalente al 1922 è in legno di cedro del Libano. Loreto è oggi un centro storico-architettonico unico al mondo che può vantare un patrimonio artistico, religioso e culturale senza eguali, meta sin dal medioevo di pellegrinaggi, è il santuario mariano più visitato d’Italia. Per l’Unitalsi, il Santuario di Loreto è un po’ come una seconda casa. Qui la famiglia unitalsiana si riunisce in preghiera dinanzi a Maria che, accogliendo tutti nella Sua Santa Casa, aiuta a scoprire come la vita della Santa Famiglia di Nazareth possa essere l’esempio tangibile per tante famiglie cristiane. È questo il mistero di Loreto, uno dei luoghi di pellegrinaggio che, ancora oggi, è tra i più importanti del mondo cattolico.
Sarà anche l’occasione per vivere la Giornata nazionale di preghiera dell’Unitalsi, indetta per questo Sabato.
Così Chiediamo a tutti i nostri soci, ovunque si trovino, di recitare il Santo Rosario, con i misteri della gioia, per il popolo italiano, per la Chiesa italiana, per tutti coloro che ovunque in Italia e nel mondo vivono una situazione di timore e sofferenza, – commenta don Paolo Zofra – per tutti coloro che si stanno impegnando per superare e aiutare a superare questo momento di difficoltà e di timore. E per la nostra Unitalsi, perché conservi il coraggio di vivere e testimoniare la sua fedeltà al carisma associativo.
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