L’Happy Casa Brindisi continua a stupire. Aperta la caccia ai play off!

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La prima regola che si insegna a un bimbo in un centro minibasket è che la pallacanestro è uno sport di squadra dove il gruppo vince sempre su tutto. L’assist, l’aiuto difensivo, un buon blocco in attacco sono fondamentali per la vittoria di squadra, così come l’incoraggiamento dalla panchina per il compagno sul terreno di gioco.

L’Happy Casa Brindisi applica queste regole con una sistematicità quasi maniacale, dal momento che il gruppo costruito dal Direttore Sportivo Simone Giofrè e magistralmente condotto da coach Frank Vitucci sono la testimonianza più evidente di quanto enunciato prima. Anche nell’ultima vittoria di domenica scorsa in casa della Segafredo Bologna (61-77), la squadra brindisina ha messo in campo una compattezza di squadra ed una durezza mentale che raramente si è abituati a vedere. Uscire dallo storico Pala Dozza tra gli applausi scroscianti del pubblico felsineo non è cosa di tutti i giorni ed il merito è soprattutto della squadra ospite che ha sciorinato una prestazione maiuscola contro una squadra forte e attrezzata. La posta in palio era alta e il primo periodo con tanti errori da ambo le parti ne è stata la testimonianza più evidente. Quando, nel secondo tempo, la partita è diventata più fisica e rabbiosa ecco che è venuta fuori la forza e il carattere della New Basket Brindisi 2018/19 che ha messo sul pino bolognese quel quid in più per portare a casa una vittoria davvero importante in chiave play off. Il tutto, nonostante una prova negativa di Banks al tiro ( 2 punti e 0/9 al tiro) o del play Clark visto in campo solo cinque minuti e alla ricerca della migliore condizione.  Il buon Vitucci ha saputo, però, mescolare le carte a disposizione, alternando diverse difese e sapendo cogliere l’attimo buono per azzannare i virtussini che, nell’ultimo periodo, non sono mai sembrati  in grado di poter cambiare l’inerzia del match. Ne è venuta fuori una vittoria che vale oro davanti a diverse centinaia di brindisini accorsi a sostenere i propri tifosi e che hanno, alla fine del match, manifestato il loro affetto nei confronti dei giocatori biancoazzurri.  La squadra del Presidente Marino si trova, a quattro giornate dal termine della stagione regolare, a occupare il quarto posto in classifica con 32 punti e, pur non avendo conquistato la matematica qualificazione per i play off scudetto, è veramente a un passo verso quello che sarebbe un risultato storico per gli obiettivi di inizio campionato. Un finale di stagione davvero esaltante e difficile allo stesso tempo per i brindisini, a partire dal prossimo match contro Cremona e proseguendo, in sequenza contro Trieste, Avellino e Trento.

Sabato (fischio d’inizio ore 19.30) la formazione brindisina sfiderà, in trasferta, la Vanoli Cremona che è avanti di soli due punti in classifica in altro delicatissimo confronto tra due compagini che si sono già incontrate due volte in questa stagione. Oltre all’importanza dei due punti in palio, sarà la rivincita della finale di Coppa Italia del 17 febbraio scorso, allorquando la squadra di coach Sacchetti si impose su una stanca Brindisi con il punteggio di 83-74. Per l’ex allenatore brindisino un campionato di assoluto vertice sino a questo momento con una squadra molto fisica e talentuosa che può contare, in cabina di regia, del play tutto fosforo e talento Travis Diener. Al fianco dell’ex Sassari giocatori del calibro di Crawford (ala statunitense che viaggia 18.9 punti), il pivot Mathiang o il serbo  Stojanovic che assicurano punti, rimbalzi e tanto gioco in velocità. Una squadra in salute e che nel precedente turno di campionato è andata a vincere sul campo della Germani Brescia (86-89) al termine di un confronto in bilico sino alla fine. Espugnare il PalaRadi sarà un’ impresa assai ardua e difficile ma alzi una mano chi, a oggi, si aspettava le tante esaltanti prestazioni dei giocatori biancoazzurri. E sarà importante tenere d’occhio il risultato dell’andata (vittoria Cremona per 80-86) che, in caso di vittoria di Brindisi, potrebbe significare tanto in un campionato così livellato e combattuto.

Dario Recchia

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