Lega: “Necessario consentire lo svolgimento in presenza del prossimo consiglio comunale”

È vero che in politica il nozionismo spesso diventa retorica, ma il mio pragmatismo professionale, spesso, mi impone di ricordare norme e principi cardine della P. A..

A seguito dell’art. 73 della legge 24/4/2020, nonché dopo il DPCM del 18/10/2020, il quale ha precisato che le riunioni della Pubblica Amministrazione devono svolgersi in modalità da remoto, molti Sindaci hanno chiesto all’Anci se anche i Consigli comunali, le giunte e le commissioni debbano svolgersi in modalità da remoto.

La risposta è stata no: infatti, lo scorso 21 ottobre l’Anci, con una propria nota, ha precisato ai Sindaci ed ai Presidenti dei Consigli Comunali che “bisognava distinguere le riunioni della Pubblica Amministrazione da quelle degli organi elettivi e che tale precisazione è stata presa con il Ministero dell’Interno e quello della Funzione Pubblica.

Le riunioni della PA non sono assimilabili giuridicamente alle riunioni degli organi elettivi degli enti locali che hanno disciplina autonoma e peculiare.

Il legislatore (vedi DL cura Italia) quando ha voluto introdurre disciplina derogatoria per le riunioni di Consiglio e di Giunta Comunale lo ha fatto con una norma ad hoc. Pertanto la norma contenuta nel Dpcm non obbliga alle riunioni da remoto per Consigli Comunali, Commissioni e Giunta, se esistono condizioni e rispetto delle misure di sicurezza che consentono le riunioni in presenza.”

Ne consegue, quale evidente ed immediato corollario, che resta  inalterata la massima discrezionalità di ogni ente di provvedere alla disciplina delle riunioni dei propri organi elettivi, compreso il Consiglio comunale.

Ecco perché come Lega, richiamando le più basilari norme di democrazia partecipata, nonché di sicurezza, riteniamo non solo moralmente necessario, ma costituzionalmente doveroso, consentire lo svolgimento in presenza del prossimo consiglio dove si discuterà del più importante e forse ultimo (se non dovesse essere approvato) atto amministrativo di questa maggioranza, seppur surrogata dal Commissario ad acta. Lo si deve alla politica, ma soprattutto alla città.

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