“Le disarmonie del porto di Brindisi”

La bella foto del bravo Max Frigione (presa dall’edizione web del Nuovo Quotidiano di Puglia), coglie in pieno le contraddizioni del nostro porto dove è possibile far attraccare una nave da crociera nel caos di una banchina mercantile. Ma guardiamole con attenzione perché se è vero che finora, anche se con un certo affanno, questo è potuto accadere, è più che probabile che con il deposito di GNL della società francese Edison questo stato confusionale del porto possa drasticamente diminuire. Si finirà con l’affossare il nostro porto a favore solo di navi metaniere.

Crediamo che sia giunto il momento di mettere in discussione le politiche gestionali portuali poiché è sotto gli occhi di tutti che queste non perseguono l’interesse generale del porto di Brindisi e lo si fa a vantaggio di altre realtà.

Oltretutto c’è da considerare che si stanno utilizzando risorse economiche (PNRR) destinate all’Italia per finanziere un’opera, il deposito GNL, di una società francese ai danni di un porto italiano. Come definirle se non decisioni autolesionistiche?

Italia Nostra, Legambiente, WWF Brindisi, Medicina Democratica, Fondazione “Tonino di Giulio”, Medici per l’Ambiente, Forum Ambiente Salute e Sviluppo, Salute Pubblica, No al Carbone, Puliamoilmare Brindisi

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2 COMMENTI

  1. Il deposito Edison nulla ha a che vedere con la banchina oggetto della foto. Costa Morena Est è stata creata per traffico commerciale e industriale. Il deposito in questione lascerebbe liberi circa 650 metri di banchina per altri utilizzatori. Se mai è il piano industriale di Edison, al momento più che mai nebuloso, che dovrebbe far preoccupare. Diverso il discorso delle navi passeggere. Per esse, infatti, è stato previsto un investimento strutturale presso sant’Apollinare, peccato che le associazioni firmatarie del comunicato hanno spesso manifestato la loro contrarietà anche per tale struttura. Solita cieca politica del no senza se e senza ma…

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