paolo taurino

Amnesia dilagante a Brindisi città, in vista del ballottaggio del 24 giugno prossimo per l’elezione del sindaco.

Più di qualcuno, tanto negli ambienti delle destre che in quello del centrosinistra, ha evidentemente dimenticato il senso dell’appartenenza e lo spirito di lealtà nei confronti degli elettori. Tutti fulminati da chissà… da chi… o da che cosa.

Le destre hanno evidentemente dimenticato di essere tali e tali devono restare. Mi riferisco non solo al centrodestra che a Brindisi città è ridotto al centrino, ma a quella Lega che non è riuscita a raggiungere l’obiettivo, sicuramente ambizioso ma altrettanto fattibile a determinate condizioni, di arrivare al ballottaggio. Risultato? C’è chi, proprio nella Lega a Brindisi, intende non votare al ballottaggio o, peggio ancora, sostenere niente di meno che il Pd di Riccardo Rossi. Mai con il Pd. Il vice premier Matteo Salvini l’ha sempre detto. Lo disse la prima volta che venne a Brindisi, quando ancora la Lega era tale. Non certamente paragonabile al taxi in cui è ridotto adesso, in direzione opposto al percorso cucito sul proprio dna politico.

Il non voto, l’astensione, è comunque complicità nei confronti del Partico Democratico, responsabile a Brindisi di quanto è avvenuto negli ultimi anni. Chi l’ha dimenticato? Io no. Altri, probabilmente sì, se è vero che in queste ultime ore si rincorrono voci secondo le quali ci sarebbe un inciucio tra i “nemici” per arrivare a diventare amici a Palazzo di città. Le indiscrezioni riferiscono del tentativo di aggancio di alcuni referenti del centrosinistra di Rossi nei confronti di esponenti della Lega.

Con molto stupore ho letto il commento di un candidato del PRI che mi auguro venga presto smentito… se fosse vero sarebbe di una gravità tale da meritare l’espulsione dal partito … La Lega non può incontrare  Rossi:  Rossi & C hanno gettato sempre fango su Salvini. Ora cosa è cambiato ? Vogliono i nostri voti ? MAI

Quindi, sia pure con il naso tappato, la Lega a Brindisi ha il dovere morale di sostenere Cavalera: solo in questo modo è possibile fermare l’avanzata del Pd, con Liberi e Uguali e il movimento Brindisi Bene Comune, anche nella sua versione giovanile (Ora tocca a noi).

Rossi, dal canto suo, dimentica di avere alle spalle presenze ingombranti: alla Regione c’è Michele Emiliano, pro-Bari quando non è impegnato a difendere gli interessi di Lecce (vedasi Tap) e di Grottaglie (vedasi il potenziamento dell’aeroporto), del tutto assente sul territorio brindisino, e resta sempre l’ombra di Matteo Renzi. Il Matteo che il nostro Matteo ha sempre contestato. E allora? Non lasciamo che i forestieri mettano piede a Brindisi, che decidano delle sorti della nostra città, che si inginocchino al volere di altri che nulla sanno delle problematiche reali di questo territorio. Non lasciamo che accada a Brindisi quello che è già avvenuto nella Lega con l’arrivo degli stranieri nei posti della decisione. Fermiamolo ​questo taxi.

Sempre Paolo Taurino, quello quello della Lega commissariato

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