La “multa pazza” – dell’avv. Maurizio Salerno

Provo a fornire, quale scampata vittima e cittadino, il mio modesto contributo in merito alla vicenda della “multa pazza” che vede incolpevoli protagonisti anche diversi abitanti del centro.
L’incontestabile fatto:
sulla segnaletica che intimava il divieto di sosta su Piazza S. Teresa e dintorni per la giornata del 24 Agosto dalle ore 14.30 fino alle ore 01.00 del giorno successivo era specificato a chiare lettere: “ECCETTO RESIDENTI”.
Segnaletica apposta già nei giorni precedenti che ci aveva fatto (a noi del centro in questione) tirare un sospiro di sollievo nel pensare di non dover – finalmente – girovagare come pellegrini “fuori porta” alla ricerca dell’oasi “parcheggiatoria”.
Abbiamo quindi REGOLARMENTE parcheggiato le nostre auto negli stalli consentiti dell’abitato.
E’ apparsa quindi da subito come ingiusta la contravvenzione che invece molti di noi hanno trovato sulla propria auto.
Personalmente, insieme ad altri multati, ho fatto presente ai vigili che sicuramente qualcosa non stesse funzionando e che, evidentemente, si trattasse di un errore che, comunque, non poteva andare a discapito degli utenti.
Con fare cortese – questo va sempre loro riconosciuto – quanto fermo i vigili ci hanno comunicato che non potevano, al momento, annullare le contravvenzioni.
 Va aggiunto, sempre per amore di verità e di sano spirito collaborativo tra istituzione e cittadino,  che da quel momento i verbalizzanti hanno smesso di multare.
Ora, vada per l’errore che in perfetta buona fede  qualcuno avrà commesso – solo lo sciocco può pensare infatti  di non commetterne – ritengo non la migliore soluzione quella di dover proporre ricorso al Giudice di Pace per l’annullamento delle certamente (perché già riconosciute tali dagli organi competenti)  ingiuste contravvenzioni.
Vengo al punto:
ricorrere, in materia, al Giudice di Pace comporta un consistente esborso per contributo unificato e diritto spesso superiore alla sanzione medesima.
Da qui la logica conseguenza che il cittadino quasi sempre rinuncia al ricorso nella convinzione di non dover subire oltre al danno la beffa!
Non a caso il nuovo Codice della Strada che dovrebbe entrare in vigore il prossimo mese di Ottobre ha eliminato tale “obolo”.
Ancora.
Nel caso in questione dovrebbe – quasi certamente – il Giudice condannare alle spese di giudizio il Comune di Brindisi.
Allora, al cittadino, viene spontaneo da dire:
“caspita, o pago io o pago due volte”!!!
Già, perché il notevole  esborso, a fronte di decine e decine di ricorsi, che il Comune sarebbe obbligato a subire uscirebbe, in definitiva, sempre dalle tasche del cittadino!
E allora:
perché non si fa un passo in avanti annullando, occorrendo anche in autotutela, le multe in discorso?
Mi pare che la Pubblica Amministrazione nell’ambito delle proprie prerogative e legittima discrezionalità possa (secondo me deve) procedere in questo senso.
Grazie e cari saluti a tutti i lettori (multati compreso).
Avv. Maurizio Salerno
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3 COMMENTI

  1. e mi pare che il sindaco Rossi, guidato dal buonsenso, abbia già provveduto a garantire l’annullamento delle contravvenzioni di cui si parla.

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