BRINDISI – Dove giocherà la New Basket Brindisi la stagione 2018/2019? Stanti così le cose, si potrebbe vagliare l’opzione Bari. Intanto, la parte politica capeggiata da Massimo Ferrarese, leader di Noi Centro e presidente Invimit (il fondo immobiliare dello Stato che si occupa di valorizzare gli immobili pubblici), che esprime in Angela Carluccio il massimo esponente cittadino, si dice determinata a non far svanire il sogno della palla a spicchi in città. Ma…

E’ uscito allo scoperto Massimo Ferrarese, per otto anni presidente e della New Basket Brindisi (che ha condotto dalla Serie B/2 alla A/1, ndr), con un intervento in un videomessaggio pubblicato sulla propria pagina Facebook qualche ora fa.

L’imprenditore francavillese chiarisce, in primis, che l’Amministrazione comunale ha il dovere di ampliare il palasport di contrada Masseriola, in quanto la Federazione impone una capienza minima di 5000 posti a sedere.

“Quell’ampliamento va sicuramente fatto – sostiene Ferrarese – (e so che la Carluccio è determinata in questo senso), lavorando con fondi di investimento privati. Ciò spero accada subito con una gara per individuare la possibilità di ricorrere a fondi di imprenditori privati”.

massimo ferrarese
Massimo Ferrarese

Ma se tutto questo non si dovesse concretizzare, rimarrebbero solo le belle parole? “Se malaguratamente non dovesse accadere ciò – prosegue l’imprenditore – noi abbiamo il dovere di fare una gara pubblica per avere un credito ed ampliare il palazzetto con i fondi del Comune. Brindisi non può perdere la Serie A”.

Immediato, il commento del consigliere comunale dei 5 Stelle, Stefano Alparone, il quale scrive che “forse sfugge a Ferrarese che la maggioranza che lui sostiene ha approvato un piano triennale per le opere pubbliche e che non prevede un euro di investimento da parte del Comune (per il PalaPentassuglia, ndr), lasciando tutto a fantomatici investimenti privati. Sono curioso di sapere da dove dovrebbero provenire i fondi pubblici e da quali capitoli di bilancio”.stefano alparone

Lo stesso primo cittadino, subito dopo la conferenza del patron della squadra biancazzurra, in cui ha espressamente richiesto un incontro col Comune per vagliare tutte le possibilità affinchè la squadra non sia costretta ad ‘emigrare’, ha detto: “Sono assolutamente determinata a fare in modo che Brindisi possa mantenere la sua squadra di basket ai massimi livelli, garantendo l’ampliamento del palasport. Stiamo lavorando già su questo progetto ed abbiamo verificato un paio di possibilità che sarebbero tecnicamente attuabili”. Poi, pare celarsi dietro uno scudo: “Ma ci devono essere due garanzie: un impegno economico da parte del Comune, e quello mi sento di assicurarlo nel momento in cui tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, saranno concordi nell’intraprendere questo percorso e poi l’impegno da parte della massima società di basket ad offrire, a fronte di un investimento di diversi milioni di euro per l’ampliamento della struttura, garanzie con strumenti adeguati almeno per i prossimi cinque anni”.angela carluccio

Pare superfluo dire che un eventuale ampliamento del palasport o una costruzione ex novo non è una ‘gentile concessione’ a Nando Marino, ma a beneficiarne sarebbe l’intera città. Inoltre, la Carluccio sostiene che serve anche il consenso dell’opposizione per tale progetto; cosa totalmente infondata, in quanto la propria maggioranza dovrebbe avere i ‘numeri’ per decidere in tal senso. Altra incongruenza uscita dalle parole del sindaco è chiedere garanzie alla società NBB di permanenza per altri cinque anni ai massimi livelli, dimenticando che si parla di sport. E’ vero che parliamo anche di importanti investimenti di milioni di euro, ma è altrettanto vero che porre questo come condizione per l’ampliamento pare alquanto assurdo ed anche ridicolo, in quanto la società potrebbe dire benissimo “sì, rimarremo in Serie A per cinque anni” e, poi, per vari motivi puramente sportivi, retrocedere. Quindi, di quali promesse-garanzie parla il sindaco?

Però, non più tardi di due giorni fa, il primo cittadino ha corretto il tiro, dichiarando in una intervista che “il Comune non può intervenire, perché non ha fondi necessari e non può fare niente”. Ecco, tale considerazione, però, come spesso ultimamente accade, stride proprio con quanto sostenuto da Ferrarese quest’oggi (“Il Comune ha il dovere di intervenire”). Dove sta la verità? Ferrarese ha messo, di fatto, spalle al muro il sindaco?

Si sa che la città ha ben altri problemi da affrontare, ma sedersi ad un tavolo (e, stando a quando sostenuto dalla Carluccio, ciò accadrà) e spulciare qualsivoglia alternativa e soluzione è doveroso; ovviamente, entrambi (Marino e Carluccio) dovranno seppellire l’ascia di guerra e dimenticare di essere stati ed essere avversari politici. Il basket non ha colorazione politica, tanto meno la città. Basket e Città sono dei brindisini e bisogna remare verso un’unica direzione.

Tommaso Lamarina
Redazione

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