BRINDISI – Continuano le interviste di Newspam ai protagonisti dell’Enel Basket Brindisi.

Questa settimana abbiamo ascoltato lo statunitense Danny Agbelese. Potenza fisica importante e doti tecniche ancora in crescita. L’atleta, da quando gioca nelle massime serie, ha sempre avuto un minutaggio che si aggira attorno ai 14 minuti e quest’anno è arrivato a 16, con una media di 5.4 punti e 4.3 rimbalzi. Ad inizio stagione, partiva spesso nel quintetto base, per poi avere una parabola discendente. Una cosa, però, non ha perso: l’urlo ad ogni sua azione.

Danny, è stato difficile ambientarti nel campionato italiano o è molto simile a quello spagnolo?

“Il basket è uno solo aldilà che si giochi in Italia, in Spagna o in altre parti del mondo. E’ il mio sport e il mio lavoro che devo compiere al 100% ovunque io sia collocato”.




Sei soddisfatto della tua media punti e, essendo un pivot, di quella dei rimbalzi?

“Non guardo ai punti realizzati o alla media da inizio campionato. Non sono un tipo di giocatore che guarda le statistiche e cerca di migliorarle solo per risultare migliore nei tabellini. Il basket è fatto per fortuna di tanti altri dettagli e io sono concentrato su quelli”.

Ti aspettavi di giocare di più quest’anno?

 “No. Ad inizio stagione non mi aspettavo nulla. Quando una squadra cambia tanti giocatori si inizia da zero ed è un nuovo inizio per tutti coloro che arrivano”.

Ad inizio stagione eri presente nel quintetto base, poi subentrato come sesto uomo. Quanto ti manca per arrivare ad essere schierato sempre da titolare?

“Non è una mia priorità partire in starting five o entrare a partita in corso. Ci sono tanti giocatori forti che partono dalla panchina e sono più decisivi di coloro che iniziano, anche perchè in fin dei conti è importante finire bene i match e non tanto cominciarli”.

Tra gli uomini di Sacchetti, sei, forse, quello con più grinta. Ad ogni tuo canestro o azione difensiva tiri fuori un urlo da far applaudire i tifosi. Esce dalla voglia di giocare di più o semplice agonismo?

“E’ il mio modo di vivere il basket, pura passione energia e agonismo. Faccio tutto quello che posso fare in campo per trasmettere energia positiva ai miei compagni e a tutti i nostri fans. Sono così anche solo per un secondo o per 30 minuti, è il mio modo di essere”.

Essendo un difensore, Sacchetti ti chiede qualcosa in particolare o ti lascia libero di agire?

“Ovviamente, in fase difensiva abbiamo delle regole precise e degli aggiustamenti in base alle squadre e ai giocatori che incontriamo di settimana in settimana. La fase offensiva, invece, è differente perché abbiamo tanti giocatori talentuosi che possono inventare un canestro da un momento all’altro”.

Il problema dell’Enel quest’anno sono legati proprio alla difesa ed ai rimbalzi. Cosa si può fare per sopperire a queste mancanze?

“Concentrazione e ancora concentrazione. Dobbiamo stare uniti e determinati dal primo all’ultimo secondo”.

Tre aggettivi per descrivere Danny Agbelese.

“Determinato, orgoglioso, ambizioso”.




Tommaso Lamarina
Redazione

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