INTERVISTA – Coach Dell’Agnello parla di Oleka, Giuri, Mesicek e delle caratteristiche del roster: “Partiremo da una difesa consistente”

BRINDISI – Le idee, Sandro Dell’Agnello e Alessandro Giuliani, ce le hanno molto chiare, ma per assestare i colpi giusti probabilmente ci sarà bisogno di pazientare ancora un po’ affinché i costi dei giocatori possano scendere. Lo scorso anno, d’altronde, la Caserta di Dell’Agnello acquistò Sosa e Watt, ovvero i giocatori più talentuosi, a metà agosto.

I tifosi cominciano a viaggiare con la fantasia, provando a preconizzare possibili quintetti ed incastri: abbiamo così deciso di contattare coach Dell’Agnello, appena tornato dalla Summer League di Las Vegas, in modo che potesse sciogliere alcuni dubbi sorti dopo le ultime vicende di mercato.

Coach, ben tornato da Las Vegas: come è andata la caccia?

“E’ stato un viaggio assolutamente proficuo perché abbiamo visionato tantissimi giocatori, stretto nuovi rapporti e consolidato quelli pregressi; inoltre Giuliani è molto apprezzato dalle agenzie e quindi sono stati giorni assolutamente positivi”.

E proprio in quei giorni è arrivata la prima firma, ovvero quella di Oleka. Sarà il cambio del #4 e del #5?

“In teoria partirà dalla panchina, ma dato che non esiste il quintetto e dato che sarà il campo a determinare i minuti che uno giocherà, questo è solo un discorso astratto”.

Come mai l’avete scelto?

“Me lo aveva proposto Giuliani e vedendolo in video devo dire che mi era già piaciuto molto. Poi, proprio a Las Vegas, abbiamo avuto modo di vedere una sua sessione di allenamento e di scambiare due parole con lui ed abbiamo avuto le conferme che attendevamo”.

Tra i tifosi si è creata una divisione tra chi vorrebbe Giuri e chi non lo vorrebbe più: è una pista ancora perseguibile?

“Giuri, ad oggi, è ancora un giocatore di Caserta, quindi non esistono margini per una trattativa. Lui aveva detto alla dirigenza di Caserta che qualora avessero continuato la loro attività in Serie A sarebbe rimasto: non ha fatto altro che mantenere la parola data”.

Il terzo italiano sarà quindi il cambio della guardia?

“Si. Stiamo seguendo 2-3 strade che dovrebbero condurre a collocare il terzo italiano nel ruolo di cambio del #2 titolare”.

Se il #2 di riserva sarà italiano e se Cardillo dovesse rimanere, Mesicek in che ruolo giocherebbe?

“Pensiamo che Mesicek abbia grandi doti perché è un giocatore versatile e dal buon ball handling, tuttavia, lui non sarà il cambio del play. Nulla vieta che possiamo prendere un cambio del play straniero, una cambio della guardia italiano e mettere Mesicek dietro di loro: in fondo, per poterti allenare bene devi avere un roster profondo. Quindi Mesicek resta con noi”.

La conferma di Mesicek, quindi, non avalla le voci di una partenza di Cardillo…

“Cardillo, ad oggi, è assolutamente un giocatore di Brindisi”.

Che caratteristiche deve avere il play titolare di quest’anno? Le piacerebbe uno alla Sosa o un play più ragionatore?

“E’ molto difficile dirlo adesso: dobbiamo mettere i giocatori uno accanto all’altro e non seguire quello che si desidera in astratto. Un giocatore può rivelarsi buonissimo se affiancato da un tipo di giocatore ed inadatto se affiancato da un altro profilo di giocatore. Detto questo, l’idea è che debba essere un giocatore che sappia anche produrre punti, ma non necessariamente un solista; insomma, ci teniamo diverse soluzioni aperte”.

Per quanto concerne il pivot titolare, invece, sembra sfumato Nnoko: al di là di questo, il #5 sarà un intimidatore, un rimbalzista ed un giocatore da pick and roll più che un pivot da post basso?

“Si, le caratteristiche saranno più o meno quelle, anche perché se lo vogliamo anche abile nel post basso dobbiamo spendere molti più soldi”.

L’ala-pivot titolare sarà quindi un giocatore con tiro da fuori e dimensione perimetrale? Magari un comunitario o un cotonou?

“Si, l’idea è quella, anche perché vorremmo mettere i tre extracomunitari nelle posizioni dall’1 al 3”.

I colpi più importanti arriveranno ad agosto inoltrato, quando scenderanno i prezzi?

“Vi posso assicurare  che abbiamo le idee chiarissime, anche perché Giuliani è davvero molto competente, però non ci dobbiamo far prendere dall’ansia, anche perché in passato i migliori acquisti li ho fatti ad agosto. Insomma, potremmo stringere tra pochi giorni con 2-3 giocatori così come potremmo dover attendere ancora alcune settimane”.

Ma che squadra sarà la New Basket di quest’anno? Sarà una squadra ad alti o bassi possessi?

“Se riusciremo a fare la squadra adatta a quello che abbiamo in mente, l’idea è quella di partire da una difesa consistente e poi, quando abbiamo la palla in mano, andare nell’altra metà correndo, non certo camminando. Probabilmente non saremo la migliore difesa del campionato, perché per diventarla devi giocare una pallacanestro camminata, e non è il tipo di basket che piace giocare a noi. La difesa dovrà essere assolutamente consitente ma i possessi non saranno pochi”.

La vostra intenzione sembra quella di mettere su una squadra giovane, fresca atleticamente e fisica: questo andrà a detrimento dell’esperienza oppure sarà inserito qualche giocatore più navigato come poteva essere il Bostic visto lo scorso anno a Caserta?

“No, ci interessa assolutamente inserire alcuni giocatori esperti e speriamo di riuscirci. Per quanto riguarda Bostic, ti posso dire che anche lui, in questo momento, costa parecchio”.

Come spesso accade per le società piccole come la New Basket, sarà dunque il mercato a determinare che tipo di squadra vedremo il prossimo anno. Stando alle parole cariche di determinazione e di entusiasmo proferite da coach Dell’Agnello, gli elementi che non dovranno mancare saranno la fame e l’applicazione difensiva. E tanto basterebbe al PalaPentassuglia per infiammarsi ancora per una stagione.

 

Andrea Pezzuto
Redazione
CONDIVIDI

LASCIA UN COMMENTO