BRINDISI – La sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia in uno con In_Chiostri, Rotary Club Brindisi Appia Antica e l’adesione dell’Associazione Le Colonne, organizza, nell’ambito di Maggio dei Libri, Storie della nostra storia, occasione di incontro tra chi legge e chi scrive, tra chi ama imparare a leggere e chi ama imparare a scrivere. Di seguito la nota.
Carlo Alberto Augieri, Laura Facecchia e Annarita Miglietta, dell’Università del Salento, dialogheranno con Ettore Catalano presentando Nei cieli di carta. Studi per Ettore Catalano (Bari: Progedit editore, 2017). Precederanno gli indirizzi di saluto di Giacomo Carito, vicepresidente della Società di Storia Patria per la Puglia e Corrado Nicola De Bernart, Presidente del Rotary Club Brindisi Appia Antica. Coordina e introduce i lavori Antonio Mario Caputo.
Il titolo del volume rimanda a un celebre passaggio del Fu Mattia Pascal. Si tratta di un brano importante per capire Pirandello: è una discuole piescussione che avviene nel corso di uno spettacolo di marionette automatiche in cui si rappresentava l’Elettra di Sofocle. Anselmo Paleari rivolgendosi a Mattia chiede: “Ora senta un po’ che bizzarria mi viene in mente! Se nel momento culminante, proprio quando la marionetta che rappresenta Oreste è per vendicare la morte del padre sopra Egisto e la madre, si facesse uno strappo nel cielo di carta del teatrino, che avverrebbe? Dica lei”. La risposta dello stesso Anselmo è “Ma è facilissimo, signor Meis! Oreste sentirebbe ancora gl’impulsi della vendetta, vorrebbe seguirli con smaniosa passione, ma gli occhi, sul punto, gli andrebbero lì, a quello strappo, donde ora ogni sorta di mali influssi penetrerebbero nella scena, e si sentirebbe cadere le braccia. Oreste, insomma diventerebbe Amleto. Tutta la differenza, signor Meis, fra la tragedia antica e la moderna consiste in ciò, creda pure: in un buco nel cielo di carta”. All’uomo alimentato da grandi valori si sostituirebbe l’uomo contemporaneo pensoso, diviso, alla ricerca di un senso a dare a ciò che senso non ha.
Gli amici e i colleghi di varie università italiane e straniere hanno voluto con questo volume rendere omaggio al collega, ordinario di Letteratura Italiana prima nell’Università di Bari e poi in quella del Salento, nel momento in cui cessa dall’insegnamento dopo quarantasei anni dal suo ingresso nell’ateneo di Bari quale giovane ricercatore. Ciascuno ha contribuito con un saggio o con una testimonianza: ne scaturisce il profilo di uno studioso cui sono stati nel tempo attribuiti riconoscimenti e importanti premi nazionali quali “Il Molinello d’Oro” nel 2008 e il “Carlo Levi” nel 2014, conferenziere invitato da molti atenei europei e sudamericani. Emerge in tal modo il poliedrico ritratto di un uomo versatile e curioso che ha profuso la sua intelligenza in vari campi, dallo spettacolo all’associazionismo culturale, dall’organizzazione di eventi e rassegne letterarie alla promozione culturale e civile del territorio. Alcuni poeti amici gli hanno fatto dono dei loro versi, altri di racconti e immagini.