L’autorità Portuale di Brindisi, con la complicità della nuova amministrazione comunale Marchionna a guida Fratelli d’Italia con Oggiano assessore e vicesindaco che ha ritirato il ricorso il ricorso al Tar contro questo scempio, ha definitivamente svenduto per 30anni il nostro porto ad Edison, togliendo alla città ogni possibilità di sviluppo presente e futuro.
Un impianto avversato da tantissime città e porti in Italia e non voluto a Bari dalla stessa autorità portuale per non danneggiare lo scalo destinato a traffici turistici con imponenti investimenti.
Un regalo enorme, considerati i prezzi vantaggiosi da saldi di fine stagione ignobili, nel solco di quella storia di mortificazioni e vessazioni che la nostra città continua a subire, e con le risorse che finiranno, come sempre, nelle casse baresi per rilanciare il porto di Bari a danno del nostro.
Adesso viene fuori anche la verità che sconfessa le tante bugie dette fino ad oggi: si svende il porto per soli 30 posti di lavoro a regime (il Mc Donald’s di Brindisi ha più di 100 dipendenti, giusto per avere contezza del nulla di cui si parla) anche sicuramente di alta specializzazione con il rischio che non saranno nemmeno appannaggio di Brindisi e delle sue migliaia di disoccupati, alla faccia delle roboanti dichiarazioni di chi parlava di centinaia di posti di lavoro anche citando fantomatici studi del Censis.
Occorre però essere onesti fino in fondo e ricordare alla città che il fronte favorevole a questo tappo definitivo sul presente e sul futuro della città, può contare anche sul sostegno di alcune forze che sostenevano la nostra amministrazione, che come tutti ricorderete, fecero mancare il numero legale abbandonando l’aula durante i lavori del consiglio nel quale si discuteva questa questione.
Allo stesso modo va ricordato l’atteggiamento pavido del presidente Emiliano che invece per Bari (ma anche per altre realtà) ha fatto sentire il peso politico della regione Puglia.
La storia ci dice che noi ci abbiamo provato, nonostante tutto, a salvaguardare la dignità di Brindisi e del nostro porto, a salvaguardare le migliori possibilità di sviluppo per Brindisi e per il nostro porto anche accogliendo proposte di investimento importanti e di grande impatto occupazionale, a imprimere una svolta culturale per Brindisi e per il nostro porto, per ridare alla nostra città autonomia gestionale nella conduzione portuale, perché il destino di Brindisi fosse nelle mani di Brindisi e per chiudere questa stagione maledetta per la quale il porto di Brindisi è il ricco salvadanaio del porto di Bari.
Oggi invece il centrodestra di Marchionna, Oggiano e Amati, insieme all’autorità di sistema, hanno messo la pietra tombale definitiva sul futuro di Brindisi e del suo porto.
Giuseppe Cellie
(ex consigliere comunale/presidente del consiglio comunale)
Città ormai allo sbando. Con questa decisione si rischia la catastrofe. Grazie