Oltre alle promesse di politiche assistenziali, sul voto meridionale ha pesato la sfiducia (giustificata) verso i potentati politici tradizionali. Chi ha vinto e chi ha perso le elezioni politiche in Italia? È fin troppo chiaro le percentuali sono sotto gli occhi di tutti, quindi non partirei dai numeri per raccontare cosa questo voto significhi. Preferisco partire da quella parte di Italia dove spesso le cose si riescono a leggere in maniera più chiara, quella parte di Italia che meno è entrata in questa campagna elettorale e che meno entra in tutte le campagne elettorali ormai da moltissimo tempo. Quella parte di Italia dove le forze politiche amano dragare voti, ma che, finché possono, evitano come la peste. Partiamo dal nostro Sud che ci siamo abituati a considerare feudo di Berlusconi e, allo stesso tempo, sede di un forte consenso al Partito democratico retto da ras locali che per decenni hanno assicurato valanghe di voti. E proprio FORZA ITALIA e PD, in queste politiche, hanno vissuto un’emorragia di elettori confluiti in Lega e M5S.
Quest’ultimo, con la promessa del reddito di cittadinanza, ha avuto un consenso quasi plebiscitario proprio nelle regioni in cui, non esistendo un’economia competitiva, l’unica speranza è la politica dei sussidi. Accade che siano proprio le regioni del Sud, abbandonate dalla politica nazionale e tenute fuori dal dibattito pubblico, a condizionare la direzione che il Paese intero è destinato a prendere, e questi sono i risultati. I partiti sono composti da persone e ciascuno risponde della propria onestà, del proprio lavoro e del proprio impegno, ma qui non si tratta di ciò che penso io, quanto piuttosto del sentimento che hanno provato gli italiani di fronte all’ennesima conferma dell’inadeguatezza dei partiti tradizionali. Per questo i 5 stelle hanno ottenuto questo successo, sono molto vicino alla gente. Perciò rivolgo un appello a tutti gli Eletti della Puglia prendete esempio da loro. Non fatevi vedere solo l’ultimo mese del vostro mandato.
NICO TIENI (FORZA ITALIA)