Il Movimento No Tap di Brindisi risponde alle ultime dichiarazioni di Emiliano

BRINDISI – Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano continua a spararle grosse su TAP e sull’approdo a Brindisi.

Egli ha sostenuto, durante una intervista rilasciata alla stampa ieri mattina nell’ ambito di una visita alla ASL di Brindisi, che l’ approdo del gasdotto TAP è destinato comunque a Brindisi, ai brindisini per cui non si risparmia affatto ad affermare cose che nella più elementare logica razionale non trovano rispondenza né in cielo e né in terra.

Secondo Emiliano Brindisi e i brindisini se ne devono fare una ragione e rassegnarsi all’ idea di ospitare in casa loro un gasdotto che, ripeteremo fino all’ infinito, è perfettamente inutile, impattante, devastante e imposto sulla popolazione.

Se davvero Emiliano avesse avuto a cura le sorti di San Foca per non fare approdare il gasdotto TAP, convinto com’è sull’ approdo a Brindisi, avrebbe dovuto fare le barricate insieme alla Regione Puglia per impedire che a San Basilio venisse spostata una sola pietra per la costruzione del “cantiere – non cantiere” di TAP.

E questo non lo ha fatto!

Più volte il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi ha ribadito al Presidente Emiliano che Brindisi non ospiterà mai l’ approdo del gasdotto TAP per diverse ragioni indiscutibili.

Brindisi ha una decina di grossi insediamenti industriali ad alto rischio di incidente rilevante, e nessun altro impianto a rischio può essere aggiunto.

Il Presidente Emiliano dimentica che non è solo un «tubicino» che arriverà, con approdo con un «micro”tunnel, ma serve anche un PRT (terminale di ricezione del gasdotto e depressurizzazione), un contatore doganale del gas in entrata; poi serve un’ altra centrale di compressione a metà strada, a Sulmona, fino a Minerbio nei pressi di Bologna.

Il PRT progettato a Melendugno è un impianto industriale su dodici ettari, con torce per bruciare il gas per fare abbassare la pressione in entrata con sfiati all’ atmosfera in caso di emergenze o manutenzioni per cui il Presidente non pensa che lo stesso impianto debba essere costruito a Brindisi per tali scopi… in aggiunta agli altri già esistenti.

E, in ogni caso, TAP ha rimarcato che nessun cambiamento di approdo sia ormai più possibile perchè i progetti sono già stati presentati per Melendugno.

Ci vorrebbero anni per rifare valutazioni d’impatto ambientale in mare e a terra.

TAP rischierebbe, oltre alle ricadute negative dello slittamento dei lavori, su mercati e borse delle società internazionali del Consorzio, fino al punto di perdere anche i finanziamenti europei della BEI e della BERS per oltre due miliardi di euro per non aver rispettato i tempi di consegna del 2020.

Inoltre nel 2013 era stato scelto come approdo proprio Melendugno perchè era stato osservato, sembra con carte abilmente manipolate, che non ci fosse Posidonia e Cymodocea nodosa in mare in quel tratto di costa, praterie invece molto comuni sulle nostre spiagge brindisine: lo dimostrano i depositi sulle spiagge brindisine ad ogni maestrale o tramontana…

Il Presidente Emiliano, a proposito di false informazioni e di false propagande, ha sempre sostenuto con ipocrisia sfacciata e spudorata che col gas di TAP possono essere riconvertite a gas i cicli produttivi e ILVA e Cerano (le fantasie delle c.d. decarbonizzazioni…).

Per quanto riguarda ILVA, nell’ultimo accordo con Arcelor Mittal non è previsto il gas per opere di ambientalizzazione e per quanto riguarda la centrale Enel di Cerano la centrale sta chiudendo già di suo e sicuramente la sua chiusura sarà prima ancora del 2025 anticipando la scadenza prevista dalla SEN (Strategia Energetica Nazionale).

Invitiamo il Presidente Emiliano ad essere molto cauto nel fare affermazioni senza avere cognizione di causa su tutta la questione TAP, dal suo concepimento originario, politico e progettuale e senza avere cognizione di causa di tutto quello che c’è dietro all’ “affaire TAP” arrivando fino alle procedure autorizzative palesemente viziate sia nella forma sia nella sostanza.

E lui, che è un ex magistrato, dovrebbe conoscere questi procedimenti e le conseguenze della loro inosservanza.

Vogliamo credere che il Presidente conosca molto bene l’esperienza del rigassificatore della LNG British GAS, che conosca bene anche la cronaca giudiziaria annessa e connessa che ne scaturì e crediamo che sappia del suo “triste” epilogo legato alle tangenti che servirono facilitare e accomodare procedure e autorizzazioni.

Questo dovrebbe suonargli come campanello d’ allarme perché cambiano i periodi, cambiano i contesti, cambiano i personaggi ma le pratiche sono sempre le stesse, specie per un opera che complessivamente costa 45 miliardi di dollari!

Il problema TAP non riguarda solo Melendugno e dintorni o Brindisi e dintorni.

Da Brindisi, in Contrada Matagiola, alle spalle del popoloso quartiere Sant ‘Elia dovrebbe partire il gasdotto Rete Adriatica di Snam che – usando sempre il condizionale – dovrebbe poi portare il gas fino a Minerbio passando da territori altamente sismici come Campobasso, Sulmona, L’Aquila, Foligno, Norcia e con una centrale di compressione a Sulmona in località Case Pente.

Il Presidente Emiliano sarà stato certo informato che lungo tutta la dorsale appenninica orientale interessata dal passaggio del gasdotto Snam Rete Adriatica ci sono forti resistenze già radicate sul territorio, di cittadini organizzati e istituzioni, soprattutto in Abruzzo a Sulmona e che altre resistenze si stanno man mano consolidando fino a Minerbio.

Il Presidente Emiliano certamente saprà che il gas di TAP non è diversificazione dalle forniture di gas russo per l’Europa, visto che nel Consorzio TAP partecipa Lukoil, azienda statale russa, col 10% e a TANAP in Turchia si congiungono direttamente gasdotti provenienti dalla Russia…

Al Presidente Emiliano di certo non sarà sfuggito che un tratto di 2000 chilometri di gasdotto che dovrebbe partire dal lontano Azerbaijan passa in Turchia (TANAP) che con la delicata situazione politica in cui si trova – attualmente alle prese con una drammatica crisi economica, con la questione curda ancora aperta, con la questione dei diritti umani più elementari sistematicamente violati e con le performance politiche e geopolitiche imprevedibili del suo attuale Presidente Recep Tayyp Erdogan, dittatore nei fatti, considerato tra gli uomini politici attualmente in carica tra i più corrotti del pianeta – non è il massimo delle garanzie né per l’ Italia e né per l’ Europa visto che il gasdotto è ritenuto strategico.

Il Presidente Emiliano non può non sapere cosa oggi rappresenta l’ Azerbaijan del Presidente-dittatore Ilham Aliyev, campione in violazione dei diritti umani che ha fatto balzare il suo Azerbaijan ai primi posti della black list di Amnesty International per la violazione dei diritti umani…

Auspichiamo che il Presidente Michele Emiliano avverta l’esigenza di venire presto a Brindisi a confrontarsi pubblicamente su questo argomento perché è giunto il momento di dire basta una volta per tutte a questi giochetti politici meschini e alla falsa propaganda che distorce la corretta informazione ai cittadini Brindisini.

Brindisi non è già “frecata”, come dice il Presidente Emiliano.

Brindisi la vogliamo salvare e bonificare dalle schifezze ereditate dalla politica passata che è stata molto incline ad assecondare le multinazionali che venute, a Brindisi, hanno devastato l’ ambiente e minato pesantemente la salute dei cittadini brindisini in nome del profitto.

E la discarica di Micorosa lo sta a testimoniare perché è figlia di quella politica irresponsabile.

Giusto affinchè il Presidente Michele Emiliano si faccia un’ idea su quello che è la bomba ecologica di Micorosa, la discarica abusiva più grande d’ Europa di rifiuti industriali tossici, nocivi e cancerogeni di 50 ettari di estensione, di 9 metri di profondità media e con dentro oltre 1.500.000 di tonnellate di rifiuti stoccati e in attesa di una reale bonifica.

Questa discarica grida da tempo giustizia perché volutamente non sono mai stati individuati i responsabili nonostante che da anni ci siano cataste di esposti giacenti alla Procura della Repubblica di Brindisi.

Ma di questo, il Presidente Emiliano, da Governatore della Puglia, da ex Magistrato… evidentemente preferisce non parlarne.

MOVIMENTO NO TAP della provincia di Brindisi

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