Il Forum ASS su vasca di colmata e autorità di bacino

BRINDISI – L’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale ha comunicato alla Regione Puglia ed all’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale il parere negativo in merito alla realizzazione della vasca di colmata a Costa Morena.

Nella relazione si premette che la cassa di colmata dovrebbe essere realizzata in mare “nella insenatura di Costa Morena in cui recapitano il canale Fiume Grande ed il suo Canale di Sfioro nonché gli scarichi della centrale elettrica Edipower e dello stabilimento petrolchimico Polimeri Italia” e si aggiunge che “la realizzazione della cassa di colmata determinerà una significativa modifica della morfologia dell’insenatura di Costa Morena, anche nelle aree prospicienti le foci del citato Canale Fiume Grande e del Canale di Sfioro e degli scarichi, nonché la variazione della conformazione delle foci e degli scarichi stessi”.

Si afferma poi nella citata relazione che le “aree attraversate dal Fiume Grande e dal suo Canale di Sfioro, incluse le aree di costa contermini alle foci, sono classificate nel Piano Stralcio di Bacino Assetto Idrogeologico (PAI) vigente come area ad Alta Pericolosità Idraulica (AP)” e che “i corsi d’acqua interessati dall’intervento sono rappresentati nella cartografia IGMI in scala 1:25000”. E ciò con la conseguenza che l’intervento di costruzione della cassa di colmata è soggetto alla disciplina dell’art. 7 delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del PAI. Nel parere si precisa poi che la cassa di colmata interferisce altresì “con le aree di Costa classificate nel PAI vigente come area a Pericolosità Geomorfologica molto elevata – PG3 ed Elevata – PG2”.

Ciò premesso nella relazione si afferma che la realizzazione della cassa di colmata per quanto attiene agli aspetti idraulici del PAI rientra fra gli interventi consentiti dall’art. 7 del NTA del PAI, purchè sia adeguatamente dimostrata, in primis, la sua non diversa localizzabilità della vasca di accumulo e, qualora adeguatamente testimoniata tale condizione, sia dimostrato il non peggioramento delle condizioni di pericolosità idraulica dell’area mediante adeguato studio di compatibilità idrologica e idraulica basato anche sulla predisposizione di modelli fisici. Si rileva poi, per quanto attiene agli aspetti geomorfologici del PAI, che le opere di progetto “risultano realizzabili solo a valle della riduzione del grado di pericolosità geomorfologica del PAI attualmente vigente”.

Sulla base di questi riscontri l’Autorità di Bacino così conclude la sua relazione: “al fine di superare le criticità sopra rappresentate si evidenzia la necessità che il Proponente valuti attentamente la possibilità di ubicare la cassa di colmata in altre zone della costa meno esposte alle pericolosità idrauliche e/o geomorfologiche del PAI. Solo in caso di motivata impossibilità di individuare altro sito per la ubicazione della cassa di colmata, l’intervento del primo stralcio potrebbe risultare compatibile con le previsioni e le prescrizioni del PAI alle condizioni sopra prescritte”.

Si tratta di un parere della competente Autorità di Bacino che con una faticosa prosa necessariamente infarcita di termini tecnici e attraversata da problematici intenti conciliativi, mette in rilievo la grave e indiscutibile pericolosità idraulica e geomorfologica della progettata colmata sicchè risulta logicamente inconcepibile e giuridicamente inammissibile l’ipotesi che le indicate “pericolosità”, tanto serie da comportare la “necessità” che la colmata sia ubicata altrove, possano con l’ottemperanza di complicate “prescrizioni”  venir meno e rendere “compatibile” ciò che con tanta nettezza è risultato incompatibile.

Non sorprende poi che l’Autorità di Sistema Portuale non abbia gradito, come risulta da una sua nota diretta alla Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale e per conoscenza alla Regione Puglia, che sia stato emesso il parere in questione senza il “concordato avvio di una interlocuzione tecnica” e ripropone la possibilità di un incontro sempre tecnico per esaminare con l’Autorità di Bacino “più nello specifico la documentazione progettuale predisposta”.

Per parte nostra ribadiamo il dissenso da tempo espresso in merito alla realizzazione della progettata colmata a Costa Morena e ci proponiamo, in sintonia con le associazioni ambientaliste e di cittadinanza attiva disponibili, di seguire con la massima attenzione gli sviluppi della delicata questione confidando nella vigilanza e nelle determinazioni del Sindaco di Brindisi (che ha ulteriormente ribadito il suo “no” alla detta colmata) e delle altre autorità in vario modo competenti a valutare pareri tecnici, scelte politiche ed eventuali responsabilità.

FORUM AMBIENTE, SALUTE E SVILUPPO

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2 COMMENTI

  1. …era ovvio….trasferiamo l’Autorità Portuale con il relativo ufficio tecnico sull’isola Pedagne (nel ex faro) assicurandoci che i competenti tecnici non mettano più piede sulla terraferma!

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