Il 28 ottobre riapre la meravigliosa chiesa di S. Paolo Eremita

BRINDISI – Domenica 28 ottobre alle ore 19 riapre al culto dopo due anni la chiesa di San Paolo Eremita. Ai brevi saluti delle autorità, seguirà l’intervento dell’arch. Maria Piccarretta e dell’arch. Augusto Ressa della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le Province di Brindisi, Lecce e Taranto che illustreranno lo stato dei lavori effettuati. Il concerto della Confraternita de’ Musici chiuderà l’evento.
Due anni. Tanto sono durati i lavori di restauro architettonico conservativo dell’interno e dell’esterno iniziati nel novembre 2016 grazie ai fondi P.O.R. Puglia FESR-FSE 2014/2020. Oggi quindi l’impianto distributivo dell’organismo architettonico del complesso della chiesa e del convento di San Paolo Eremita è interamente percorribile. Sono stati, infatti, molteplici gli affioramenti dell’antica struttura trecentesca, cinquecentesca e seicentesca come monofore, bifore, altari, affreschi e archi. I lavori hanno previsto anche la revisione del tetto della navata più la sostituzione delle capriate dell’abside e la sua nuova copertura a falde, la pulitura di tutti gli altari, sia dei due policromi e che di tutti quelli in pietra leccese e il consolidamento degli elementi lapidei degli stessi. Non potevano non essere previsti anche il nuovo impianto di illuminazione interna ed esterna, di videosorveglianza ed audio. L’Archivio di Stato di Napoli conserva l’atto più antico riferito alla chiesa: un’indizione del 2 marzo del 1284 con cui re Carlo I d’Angiò concesse il comprensorio della Zecca ai padri francescani per l’edificazione del loro convento e della chiesa, la cui costruzione si prolungò fino al 1322. Lo storico brindisino Andrea Della Monaca riportava che la data di fondazione era scolpita in una delle travi, vicino la Porta Maggiore. La chiesa, adiacente al convento è agile e austera secondo l’ideale francescano, navata unica, abside slanciata, pareti ampie, originariamente ricoperte da affreschi con teorie di santi e scene di pietà cristiana, solcate da lunghi e stretti finestroni.
Settecento anni di preghiere fatte di conforto e consolazione di gioie e dolori, settecento anni di storie e geometrie. Una chiesa ferita dal tempo che torna nel suo magnifico splendore.

1 COMMENTO

  1. Mi piacerebbe sapere di più sul perché dei “fratelli” e della confraternita che ha sempre fatto capo in questa chiesa . ( vedi la processioni nella settimana santa e tutti culti che si svolgevano durante questo periodo)Grazie

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