Hub della conoscenza: dopo il parcheggio dell’Aeroporto, una nuova inchiesta si abbatte sul Comune

Comune di Brindisi

BRINDISI –  La Digos di Brindisi ha aperto un’inchiesta relativa all’Hub della Conoscenza – riferito alla gestione Angela Carluccio – e che riguarda due aspetti: il primo è relativo al fatto che il concorso da Project Manager per l’Hub fu bandito con una determina dirigenziale e non con una delibera di giunta; il secondo riguarda proprio il vincitore del concorso, il dottor Giuseppe Brugnola, il quale possedeva una certificazione di PMP rilasciata dal Project Manager Institute degli Stati Uniti che pare non abbia alcun valore legale in Italia.




L’inchiesta è scaturita a seguito di una interrogazione che i consiglieri comunali di Brindisi Bene Comune Riccardo Rossi e Giuseppe Cellie rivolsero al sindaco Carluccio (ed alla quale il primo cittadino non ha mai risposto, ndr). Era il 16 gennaio scorso ed i due consiglieri di opposizione chiedevano chiarimenti proprio in riferimento al bando: “Il 27 luglio del 2016 – scrivevano Rossi e Cellie – con l’arrivo della nuova amministrazione con una determina dirigenziale e non con una delibera di giunta si decise di bandire nuovamente un concorso da Project Manager prevedendo per il professionista vincitore del concorso una retribuzione di 4000 euro al mese escluso IVA. Ma qui la vicenda si complica perché il bando varato dal comune prevedeva tra i requisiti richiesti, pena l’esclusione, il possesso di documentate esperienze di Project Manager o la certificazione di Project Manager, la PMP, rilasciata da vari soggetti tra cui il Project Management Institute, una organizzazione privata con sede negli Stati Uniti, assegnando ben 25 punti su 100 per questo certificato. L’ing. Brugnola, ex consulente ASI, vinse il concorso proprio in base a questa certificazione di PMP rilasciata dal Project Manager Institute che gli fornì i 25 punti necessari per superare l’altro candidato al concorso. Ma noi ci chiediamo se è possibile attribuire un punteggio per certificazioni che non hanno alcun valore legale. Per rispondere a questa domanda è utile rileggere una sentenza del Tar Lazio del 2011 che proprio su un caso simile, un concorso in cui si chiedeva come requisito indispensabile per la partecipazione la certificazione PMP dell’istituto americano, si è espresso affermando che solo l’Accredia è l’organismo italiano riconosciuto per l’ accreditamento e le certificazioni e quindi non ricomprende tra gli organismi riconosciuti né il Project Manager Institute né riconosce il titolo PMP ( tra quelli richiesti dal Comune di Brindisi ). In base a ciò, continua il Tar del Lazio, emerge che la richiesta di Project Manager titolare di qualifica PMP non risponde a nessun obiettivo meritevole di tutela in quanto non ha alcun valore legale e non è riconosciuta dall’organismo legittimato dall’ordinamento italiano a svolgere tale compito (Accredia). Quindi ci chiediamo ma come è possibile che il Comune di Brindisi bandisce un concorso in cui ben 25 punti possono essere assegnati su una certificazione che non ha alcun valore legale e cosa inquietante che era effettivamente posseduta da uno dei candidati poi risultato vincitore. Anche perché nel precedente concorso del 2015 per la stessa posizione di Project Manager per la stessa struttura l’Hub della Conoscenza tale requisito non era previsto. Chi ha quindi disposto che nel nuovo bando ci dovesse essere questo requisito? Tutte domande che necessitano di risposte. Noi intanto segnaleremo tale vicenda concorsuale con il bando relativo all’Anac, l’Autorità anticorruzione per avere un parere su tale vicenda”.

Al momento non risultano persone indagate, non ufficialmente almeno.




Redazione

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