Gli artificieri di Vitucci disinnescano anche Brescia. Che show!

BRINDISI – Frank Vitucci e Simone Giofrè si candidano prepotentemente al titolo di miglior allenatore e miglior dirigente del campionato. A spararla così sembrerebbe un’esagerazione, e probabilmente lo è dato che è stato disputato ancora 1/4 di stagione, ma come affermato nel prepartita e nel post partita dal coach di Brescia Andrea Diana, che di sorprese del campionato se ne intende, Brindisi al momento sembra avere tutte le caratteristiche della squadra rivelazione della stagione, e prima ancora sembra avere tutte le caratteristiche della Squadra con la S maiuscola.

La vittoria contro Brescia ha reso manifesta la forza mentale e la coesione di questo gruppo, capace di venire a capo di una gara che per due volte è sembrata andare nella direzione degli ospiti, scesi sul parquet del PalaPentassuglia con la ferrea volontà di strappare una vittoria scaccia crisi. La giornata di grazia di Luca Vitali, infatti, sia nel corso del primo quarto che dell’ultimo ha messo a nudo Brindisi, incapace per larghi tratti di leggere il pick and roll tra il capitano di Brescia ed il lungo Beverly, di attaccare la difesa alternata tra uomo e zona predisposta da Diana (tanto che i biancazzurri nell’ultimo quarto non hanno segnato per quasi 6 minuti) e di arrestare un Vitali che una volta disinnescato il pick and roll grazie all’ingresso in campo di John Brown, ha deciso di mettersi in proprio realizzando nel secondo tempo 5 triple, una più incredibile dell’altra. Soprattutto quella del 68 a 65 ad un minuto dal termine avrebbe fatto entrare nel panico la maggior parte delle squadre, ma l’Happy Casa di quest’anno nei finali di gara diventa illegale, così, dopo che Moraschini e Rush sono riusciti a schiodare da quota zero punti la propria squadra con le loro triple, nel momento in cui Brescia si è riportata a meno tre con tutta l’inerzia a suo favore, ci ha pensato Jeremy Chappell a piantare il chiodo finale sul cartello “game over” rispondendo con la sua quarta tripla della partita su quattro tentativi. Il tutto, alla faccia dell’infortunio rimediato in extremis al ginocchio, che fino all’ultimo ha messo fortemente in dubbio la sua presenza in campo.

Insomma, se serve disinnescare il lungo avversario ci pensa Brown, se serve mettere la museruola al migliore attaccante avversario ci pensa Chappell, se serve trovare go-to-guy differenti da quelli designati o specialisti difensivi ci pensano Moraschini e Rush, se le polveri sono bagnate in attacco si alza il livello della difesa, adesso la seconda del campionato. Se serve una stagione fuori dall’ordinario, da sorpresa del campionato, ci pensa Frank Vitucci, che in carriera, di imprese sportive di questo tipo, ne ha già confezionate più di una.

Andrea Pezzuto

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