BRINDISI – C’era una volta il Presidente di Confindustria Brindisi che lottava per ottenere i voli per l’Aeroporto del Salento, che s’impegnava per il completamento dei lavori della Strada Statale che collega Brindisi a Mesagne, c’era il Patron di una squadra di basket che ha fatto sognare un’intera città.

Poco più di dieci anni dopo, ne resta soltanto il politico, che disconosce il gravissimo stato in cui versa quella che lui definisce la “sua” Brindisi, della cui situazione non può che assumersene la paternità – almeno quanto si cuce addosso le (effimere) vittorie elettorali – perché i suoi “laboratori” politici scandiscono la vita della città dal 2012, anno in cui salì al potere Mimmo Consales, allora esponente del Pd, che Ferrarese volle a capo del laboratorio nel capoluogo.

Ferrarese, nel videomessaggio di cui ci fa dono, derubrica le nefandezze susseguitesi in questo periodo come “peccatucci di gioventù”, esaltando invece l’onestà e la trasparenza con la quale il suo movimento, ed i partner di coalizione, agiscono ogni santissimo giorno.

La stessa trasparenza a cui siamo stati abituati, negli ultimi anni, nella indizione dei bandi e degli affidamenti dell’Ente Comunale, molti dei quali sono finiti sotto la lente d’ingrandimento della Magistratura, oppure hanno assunto le sembianze di una pantomima, proprio come avvenuto per la selezione dell’amministratore unico delle società partecipate.

Davanti a cotante virtù, cosa si vuole che rappresentino situazioni come quelle – mai così drammatiche – che riguardano il (dis)servizio di igiene urbana e la gestione dei rifiuti; il degrado; la carenza di servizi; l’inaccessibilità allo sport ed alla cultura; la crisi imperante in tutti i comparti; un Piano Urbanistico Generale fermo all’esperienza governativa targata Mimmo Mennitti; una produzione di atti e delibere equiparabile al nulla, ed un numero di rimpasti destinato ad entrare nel guinness dei primati.

La città sprofonda all’inferno, dilaniata dai corporativismi e dall’insipienza, e la colpa sarebbe da ascrivere ad alcuni mezzi d’informazione che, udite udite, si permettono di stigmatizzare una situazione che, se ci trovassimo in una città normale, sarebbe già sfociata nella rivolta civile.

Ferrarese parla di mezzi d’informazione foraggiati da politici sporchi e cattivi, eppure, stando alle parole proferite da Nando Marino durante la campagna elettorale, un attuale collaboratore del sindaco è stato amministratore unico di un giornale, il cui direttore, che con Ferrarese coltiva da anni una bella amicizia, si ritrova anch’esso nello staff del sindaco.

Anche esponenti del suo stesso partito sponsorizzano altre testate online: dobbiamo prenderlo come un foraggiamento?

E come dobbiamo accogliere la circostanza che, sotto la sventolata bandiera della novità, dell’attuale maggioranza facciano parte tanti elementi presenti nella precedente (e sfortunata) esperienza amministrativa?

Oppure, come dovremmo interpretare la presenza in questa coalizione del notaio Michele Errico, da sempre contrario alla politica condotta da Ferrarese, accusandolo in passato di far parte della schiera dei “camaleonti” e della fazione trasversale composta da Confindustria – Sindacati – Enti?

Purtroppo, chi vince ha sempre ragione, ed i brindisini si meritano tutto questo: niente di meno, niente di più.

 

 

1 COMMENTO

  1. Il ompletamento della Strada MESAGNE Brindisi ? FERRARESELHA bella e trovata e mai più ritoccata avendo tutt’ora grande bisogno non più di riascolto, ma di rifacimento. Tutte le rotatorie? Quante le non fatte ma programmate ???

LASCIA UN COMMENTO