BRINDISI – “Che il Sindaco ci sia rimasto male non costituisce un problema: la politica è una cosa dura. I problemi sono cittadini, non del Sindaco, pertanto vanno affrontati con la massima trasparenza e la massima pubblicità. Le cose importanti sono il metodo di lavoro e le persone, le quali devono essere in grado di comprendere le tematiche. Le questioni vanno approfondite, non puoi risolvere i problemi ‘ad orecchio’ perchè così ti ha detto un dirigente; anzi, devi essere tu a portare per mano il dirigente e condurlo a raggiungere i risultati che ti sei prefissato”.

Non fa una grinza il discorso del notaio, che in poche battute fotografa perfettamente l’atavico problema che ammorba la gestione della cosa pubblica brindisina, ovvero l’incompetenza ed il pressappochismo della classe politica locale, la quale, per interesse o per scarsa preparazione, contravviene alla prerogativa d’indirizzo politico e vigilanza che le dovrebbe competere, demandando in bianco ai dirigenti di turno e generando una falla nel sistema.

Poi il discorso si sposta sulle dichiarazioni del Sindaco e sulla ricostruzione degli eventi: “Il Sindaco ha detto di non aver avuto modo di conoscere la mia posizione in merito alla vicenda inerente Formica Ambiente semplicemente perchè non mi ha chiesto un parere. E’ normale, quindi, che non è emerso niente durante la riunione: se non vengo interpellato, non parlo. Io ho studiato il problema e sono addivenuto ad una mia conclusione nel merito, solo che nessuno ha ritenuto necessario richiedere il mio parere“. Sembra di riascoltare le amare considerazioni espresse dall’avv. Silvestre al momento delle sue dimissioni.

L’unica cosa che mi interessa è mettere un enorme faro sulla questione delle discariche a Brindisi. La città deve avere contezza di tutto quello che sta accadendo, bisogna pertanto prendere le decisioni con la massima trasparenza: così ho sempre fatto quando ho amministrato, così intendo fare qualora dovessi essere chiamato ad amministrare in prima persona e non più come consigliere politico, ruolo che non ha senso, perchè quello che dico resta lettera morta, non avendo il potere di incidere direttamente attraverso atti amministrativi“.

Sul merito della vicenda che ha sollevato il polverone, il notaio ha affermato: “La mia posizione sulla questione Formica Ambiente è la seguente: si è partiti da una cessione del credito fatta dalla precedente Amministrazione che, secondo la mia opinione – e non solo la mia -, non doveva essere accettata dal Comune, in quanto esisteva già un debito enorme da parte della Nubile nei confronti di Equitalia. In questi casi, cedere qualcosa di proprio ad un altro soggetto costituisce un grave pregiudizio per Equitalia, ovvero per lo Stato. Sotto l’aspetto della transazione con Formica Ambiente, poi, questa non può prescindere dal rapporto che intercorre tra il Comune e la Nubile: le eccezioni che si possono opporre alla Nubile, infatti, si potrebbero sollevare anche nei confronti della Formica Ambiente. Queste scelte devono essere fatte nell’interesse della città, pertanto devono essere discusse e decise in Consiglio Comunale, non certo in una stanza, al chiuso. Oggi è cambiato tutto: prima del controllo della Corte dei Conti, del Segretario Generale, della Magistratura, c’è quello della città”.

Sul punto, appare condivisibile quanto espresso dal notaio in merito alla inopportunità del Comune di acconsentire alla proposta di Formica Ambiente sul pagamento dei servizi da questa offerti attraverso la cessione del credito che l’Ente comunale vantava nei confronti della Nubile, debitrice, a sua volta, di una grossa somma nei confronti di Equitalia. Non è chiaro, invece, quali possano essere le eccezioni che il Comune (creditore cedente) potrebbe opporre alla Formica Ambiente (creditore cessionario). E’ probabile, invece, che possa essere la Nubile (debitore ceduto) ad opporre eccezioni alla Formica Ambiente. E qui vi è da interrogarsi sulla motivazione per la quale la Formica Ambiente abbia proposto al Comune di procedere al pagamento delle proprie prestazioni attraverso una cessione di credito, dato che non si ha certezza sulla natura dei crediti che il Comune vanta nei confronti di Nubile, e non si sa quanto tali crediti siano suscettibili di eccezioni proprio da parte della Nubile, soprattutto in considerazione della scarsa chiarezza del rapporto intercorrente tra il Comune di Brindisi e la stessa azienda di Screti.

La Formica Ambiente, proprio lo scorso anno ha ottenuto l’autorizzazione al raddoppio della propria discarica, ed in questi giorni si vocifera di una possibile cessione del ramo d’azienda da parte di Nubile. Insomma, è così peregrino pensare che la Formica Ambiente abbia interesse ad intessere buoni rapporti con il Comune (e viceversa) per subentrare nella gestione dello smaltimento dei rifiuti al posto di Nubile? Tra qualche mese, probabilmente, avremo un quadro più definito.

Tornando alla chiacchierata con il notaio, un suo cruccio è legato al fatto che, finora, il Consiglio Comunale e le Commissioni consiliari non abbiano svolto il ruolo di fulcro della vita amministrativa. “Ho chiesto da tempo, per esempio, l’istituzione di una Commissione speciale per il porto. Nel momento in cui dovessi entrare in Giunta, sarebbe la prima cosa che chiederei. Io, come consigliere politico, posso scrivere lettere tutti i giorni, ma non valgono niente”.

Poi il discorso si sposta sulla vicenda del rilascio all’Enel dell’AIA: “Su questo ho lavorato giorno e notte: tale vicenda rappresenta l’esempio di come si dovrebbe sempre agire. Il Ministero della Salute, all’inizio, aveva dato parere favorevole, poi, dopo le nostre prescrizioni, ha fatto marcia indietro ed ha rilasciato parere sfavorevole. E’ questa la grandezza dell’operazione che è stata portata avanti sull’AIA, ed è questo che significa avere uno come me all’interno dell’Amministrazione. La Legge regionale del 2012 dice che nei procedimenti autorizzativi per i grandi impianti industriali si debba tenere conto del danno che si arreca alla salute dei cittadini. Fino ad oggi le chiacchiere hanno prevalso sui fatti, mentre adesso, grazie al mio lavoro, è stato messo un paletto dal quale non ci si potrà discostare. D’altronde, vincemmo la battaglia sul Rigassificatore perchè arrivammo fino alla Commissione europea: bisogna andare alla radice dei problemi. Un amministratore deve essere competente, e quindi consapevole di quello che si sta facendo. Per fare questo, però, si deve studiare tantissimo, e non ci si deve fidare solo del dirigente di turno: l’amministratore deve studiare il problema, comprenderlo, e poi chiamare il dirigente per definire la questione”.




Poi arriva un altro affondo: “Con questi presupposti non avrebbe senso il mio ingresso in Giunta come Vice-Sindaco, cosa andrei a fare? Mica ho bisogno di strappare lo stipendio. Faccio il notaio da 35 anni, ho 20 anni di trascorsi in Marina: che faccio, perdo tempo a chiacchierare, a fare conversazione? Se le finalità che si vogliono raggiungere sono buone, allora incontreranno la mia disponibilità. La crisi non si supera con una persona in più o in meno nella maggioranza, la crisi si supera avendo un progetto ed un metodo di lavoro chiaro e trasparente”.

Ma se, come il notaio continua a sostenere, c’è buona fede e buona volontà da parte di tutti, questa non dovrebbe sfociare naturalmente in un’azione votata alla massima trasparenza?

“Può darsi che dipenda soltanto da una mancanza di esperienza, non mi sento di adombrare sospetti di alcun genere. Io spero sempre nella buona fede delle persone”.

Poi Errico tende una mano, anche due, al Sindaco: “Attenzione, le mie sono dimissioni irrevocabili da consigliere politico, perchè è un ruolo che non serve a niente: non lo rifarei manco morto. Differente è la questione di un eventuale ingresso in Giunta, su quella c’è massima apertura; è arrivato il momento di parlare seriamente di questo. D’altronde, già da tempo due gruppi hanno proposto il mio nome come Vice-Sindaco.”

Tra i suoi maggiori sponsor c’è proprio quel Flores che Errico, nel giugno scorso, definì, insieme ad altri due, il male del Pd: “Io ho fatto quei nominativi solo perchè erano loro che rappresentavano maggiormente il Pd in quel momento, ma non era un giudizio sulla persona, lungi da me”.

In chiusura, il notaio lancia un appello: “Ho bisogno di lavorare avendo al mio fianco persone che riescano a leggere nelle pieghe delle complesse normative sui rifiuti e sull’ambiente. Se me le lasciano avvicinare e mi lasciano lavorare, ce la possiamo fare, perchè di gente competente, a Brindisi, ce n’è”.

L’interesse del notaio, e quello dell’avv. Silvestre e di tutte le persone che gli stessi vorrebbero avvicinare, però, pare non combaciare con quello dei padri politici del governo cittadino, stante il trattamento che è stato loro riservato. Troppo scomodi, probabilmente, per chi non antepone gli interessi della città al proprio ego (chiamiamolo così). Le foglie di fico fanno comodo, ma possono risultare troppo ingombranti per muoversi liberamente.

Andrea Pezzuto



2 COMMENTI

  1. Argomentazioni condivisibili, ma non è altrettanto condivisibile la presa di distanza dal suo ruolo di consigliere di fiducia del Sindaco. Dal primo momento è stata sbandierata e rivendicata come figura fondamentale, ora viene considerata inutile. E la città intanto attende di essere amministrata.

  2. Tutto sanno da dove proviene il danno però poi non si fa nulla. In questi giorni si parla del licenziamento di un dirigente bene ,viste le cose si dovrebbe allargare a tutti e dico tutti i dirigenti lo stesso trattamento altrimenti andassero a fare i liberi professionisti Stiamo parlando di crisi

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