Emergenza industriale a Brindisi, Macchia: «Servono azioni immediate, la Cgil si mobilita»

Brindisi affronta un’emergenza industriale senza precedenti. La crisi nel settore energetico, insieme con le recenti difficoltà nel settore chimico, metalmeccanico e aeronautico, ha gettato la nostra comunità in una situazione di estrema precarietà. Le recenti crisi di aziende come LyondellBasell ed Euroapi sono solo l’ultimo capitolo di una narrazione di declino industriale che minaccia il tessuto sociale ed economico della città.

Il quarto incontro del “Comitato di coordinamento per la riconversione delle aree industriali della centrale di Cerano” non ha portato alcun risultato concreto, lasciando Brindisi senza una direzione chiara per il futuro. Questo stato di incertezza è semplicemente inaccettabile. Non possiamo permettere che la politica e le istituzioni locali rimangano inerti di fronte a questa emergenza.

La Cgil di Brindisi esorta tutte le parti coinvolte a un “sussulto di dignità”. È urgente agire adesso per autorizzare e finanziare i progetti e garantire un futuro sostenibile per la nostra comunità. Un “Accordo di Programma” è importante, ma servono anche azioni immediate per affrontare questa emergenza.

A Brindisi è in corso un autentico “tsunami industriale” che rischia di sprofondare l’economia del territorio in un baratro da cui – nonostante i tanti allarmi, le proposte, i progetti lanciati dalla Cgil negli ultimi anni – sarà difficile uscire.

La Cgil di Brindisi chiede con forza interventi immediati per affrontare l’emergenza industriale che sta colpendo la nostra città.

Non possiamo permettere ulteriori ritardi o tentennamenti. Il tempo stringe e Brindisi non può attendere. La nostra città ha bisogno di azioni immediate e determinate per superare questa crisi industriale e ricostruire un futuro.

La quarta riunione del “Comitato di coordinamento per la riconversione delle aree industriali della centrale di Cerano” si è rivelata come l’ennesimo “insulto al territorio”, a Brindisi la situazione è già grave a livello economico e sociale. Non vorremo che dopo gli anni di inazione in attesa della decarbonizzazione, ormai arrivata, si celasse un ulteriore dilatazione dei tempi di intervento e si attendesse una ulteriore chiusura di aziende prima che il governo inizi ad agire. A quest’ultimo chiediamo infatti dove sono i fondi per Brindisi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e tutti gli altri strumenti di sostegno. Chiediamo perché non autorizza, sblocca e finanzia i progetti di riconversione già esigibili e cantierizzabili.

La Cgil di Brindisi continuerà a mobilitarsi e ad agire con fermezza coinvolgendo un attivo sindacale di tutte le categorie interessate. A breve, daremo vita a una serie di iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e fare in modo che le autorità competenti agiscano con urgenza e determinazione per affrontare questa emergenza industriale che sta colpendo Brindisi.

Antonio Macchia

Segretario Generale

Cgil Brindisi

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