E’ la Nestlé la multinazionale interessata al porto di Brindisi per esportare pizze surgelate in Turchia…

BRINDISI – Il 4 agosto scorso Ugo Patroni Griffi confessò che i dirigenti dell’Authority brindisina, in un incontro avuto a Roma con i rappresentanti di una grossa multinazionale interessata ad investire a Benevento perché quell’area sarà ricompresa nella Zes campana, erano riusciti a strappare il consenso della multinazionale rispetto alla possibilità di fare del porto di Brindisi il loro punto di riferimento per i viaggi verso la Turchia.

Il presidente dell’AdSP qualche giorno fa ha conferito in Consiglio regionale ed ha svelato il nome di quella multinazionale. Si tratta della Nestlé: da settembre dello scorso anno, infatti, lo stabilimento Buitoni di Benevento ha iniziato a produrre pizze. Uno stabilimento, quello campano, che Nestlé sta trasformando in un hub internazionale della pizza surgelata, per portare questa eccellenza italiana sui mercati europei e non solo.

Come ha sottolineato Leo Wencel, capo Mercato Gruppo Nestlé Italia: “La pizza nasce in Campania, e la nostra ambizione è avere qui il punto di eccellenza della produzione di pizza surgelata, per portarla da Benevento in Europa e anche oltre. Perché Nestlé crede nell’Italia e ha un grande piano di valorizzazione del made in Italy. Siamo orgogliosi di aver investito sull’Italia oltre 200 milioni nel triennio. Lo stabilimento Buitoni è parte integrante di questo piano”.

A ricomporre i tasselli, come detto, ci ha pensato il presidente dell’Authority dell’Adriatico Meridionale: “Abbiamo incontrato la Nestlé, che aveva in animo di realizzare un grosso impianto a Benevento per la produzione di pizze congelate. La Nestlé voleva sapere due cose: primo, quali potevano essere i vantaggi, e noi gli abbiamo già ‘venduto’ le Zes; e poi ci hanno detto che le loro merci non sono rivolte al mercato italiano, ma devono viaggiare verso le direttrici westbound e eastbound. Allora noi gli abbiamo fatto vedere la Bari-Napoli, gli abbiamo spiegato che c’è un asse Tirreno-Adriatico, gli abbiamo detto che sui porti di entrambi i versanti insiste la cosiddetta cura del ferro, con i binari ch arrivano in banchina.

Loro vogliono vendere le pizze ai turchi, ai bulgari, perché la pizza è un prodotto italiano che fuori si vende tranquillamente”.

L’interesse è ancora vivo? Attendiamo gli sviluppi…

Andrea Pezzuto

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