Così giovane, ma già tanto violento: 18enne brindisino in manette per stalking nei confronti della fidanzatina

Ieri 31 maggio, personale della Sezione Volanti della Questura di Brindisi ha tratto in arresto, sottoponendolo agli arresti domiciliari, un ragazzo brindisino, P.S. di anni 18, per atti persecutori nei confronti della giovane ex fidanzata.

Alla fine del decorso anno i due ragazzi si erano innamorati ed avevano iniziato una relazione sentimentale, ma quella che doveva essere una situazione di felicità si è invece, da subito, dimostrata difficile per il carattere estremamente geloso, possessivo, iracondo e violento del giovane. Talmente frequenti erano stati i litigi ed anche le percosse subite, mai denunciate in precedenza, cha la ragazza decideva di interrompere la loro relazione, ma P.S. non accettando la fine del rapporto sentimentale, con reiterate condotte molestava, minacciava, ingiuriava e violentemente aggrediva la malcapitata, cagionandole un grave e perdurante stato di ansia e di paura, generando nella stessa timore per la propria incolumità.

Dal mese di marzo, numerosi erano stati gli episodi in cui la ragazza aveva subito aggressioni anche violente da parte del giovane; in uno di questi P.S., davanti al portone dell’abitazione della ragazza, dopo averle inviato un messaggio minaccioso, provocava due violenti boati simili a colpi di arma da fuoco spaventando anche altri abitanti del palazzo. Il giorno successivo, con altro messaggio inviato all’ex fidanzata, si attribuiva il gesto.

 C’erano stati anche brevissimi periodi di riappacificazione e per questo motivo la giovane non aveva presentato alcuna denuncia; solo nei giorni scorsi, all’ennesima lite in cui la ragazza subiva due forti pugni al costato e la distruzione del proprio telefono cellulare, la giovane decideva di formalizzare la querela.

L’ultimo evento è datato 25 maggio, P.S. si presentava nuovamente alla porta di casa della ragazza e con il pretesto di volere dei chiarimenti sul termine del loro rapporto sentimentale, improvvisamente la aggrediva violentemente colpendola più volte con schiaffi, calci e pugni, provocandole lesioni in varie parti del corpo giudicate guaribili in venti giorni.

Tale ennesimo episodio veniva immediatamente comunicato all’Autorità Giudiziaria che subito emetteva ordinanza della misura coercitiva degli arresti domiciliari a carico di P.S..

La raccomandazione che si vuole rivolgere alle vittime di “stalking”, oltre a denunciare immediatamente gli atti persecutori subiti, è quella di non cedere al “ricatto” dell’ultimo incontro chiarificatore. Chi commette atti persecutori sente il bisogno compulsivo di rientrare in contatto con la vittima e quando nell’incontro si smonta la speranza nel persecutore, poiché la donna conferma la sua volontà di non ricominciare la relazione, allora è possibile l’atto violento fino ad estreme conseguenze.

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