“Conte riapra in sicurezza parrucchieri e centri estetici”

Nota del commissario regionale di Forza Italia, l’on Mauro D’Attis, del vice commissario, il sen Dario Damiani e dell’on Vincenza Labriola.

“Il perdurare della chiusura dei centri estetici e parrucchieri determina una perdita di oltre 16 milioni di euro al giorno di fatturato: ci siamo confrontati con il settore in videoconferenza, raccogliendo proposte e preoccupazioni. Piccole e medie imprese costrette a chiudere nonostante ci siano già delle misure di prevenzione intrinseche nella natura dell’attività: distanza di un metro tra una postazione e l’altra nei parrucchieri, l’utilizzo di materiale monouso, la sanificazione degli ambienti e la sterilizzazione degli strumenti. A tal proposito, registriamo dichiarazioni al limite del ridicolo da parte di alcuni esponenti dei M5S, che individuano nel phon per capelli un potenziale fattore di contagio. Affermazioni senza alcun fondamento scientifico, perché se tutti indossano la mascherina e l’operatore utilizza il phon alle spalle del cliente si è tutti protetti. Peraltro, inutile ricordare che l’utilizzo della mascherina all’interno dei locali già proteggerebbe clienti e personale da un eventuale contagio. Poi, c’è un punto fondamentale: qualora la curva del contagio dovesse risalire, questi esercizi non rialzerebbero mai più la saracinesca in assenza di un protocollo che ne consenta la riapertura e con il prosieguo della “linea Conte”. Il protocollo dovrebbe contenere le procedure igienico-sanitarie e organizzative per i saloni e dovrebbe già esistere, permettendo la ripresa anticipata delle attività. Diversamente, se la chiusura dovesse perdurare fino a giugno, avremmo quasi 50 mila imprese in forte rischio. A seguito di questo incontro con la categoria, abbiamo stilato una lista di proposte al governo: riapertura dei saloni contemporaneamente alle altre previste nella fase 2, redazione di un protocollo nazionale con le misure di sicurezza, forme di aiuto economico a favore del settore per garantire la liquità, contributi sui costi di locazione e sgravi fiscali per le assunzioni. Sono interventi seri, frutto di condivisione con la categoria e idonei a mettere al riparo le nostre imprese. Infine, bisogna rilevare che si tratti di attività prevalentemente gestite da donne e ciò significa dare un colpo di grazia all’imprenditoria femminile. Ci auguriamo che il governo apra gli occhi sulla follia sottesa alle sue scelte e guardi la realtà che comitati e task force gli impediscono di vedere”.

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