BRINDISI – E’ con particolare favore che apprendiamo la notizia secondo la quale il rapporto tra il Comune e due funzionari di Palazzo di Città sarà presto stabilizzato: la motivazione risiede nel fatto che la reggenza commissariale ritiene gli stessi particolarmente meritevoli e qualificati, al punto da non poterseli far sfuggire. E se ad affermarlo è la Sub-Commissaria Danzì, la cui pignoleria ed etica del lavoro è oramai conclamata, c’è da crederci.
Le inefficienze delle amministrazioni locali portano spesso i cittadini ad osservare con occhio particolarmente critico l’operato dei tecnici amministrativi e ciò rende marginale la considerazione che, come in tutti gli ambienti, anche nel pubblico esistono professionisti particolarmente validi, i quali per emergere, a volte, hanno bisogno di dimostrare il loro valore spendendo quantità di sudore maggiori rispetto ad altri.
La stabilizzazione dei rapporti in oggetto, è bene sottolinearlo, è favorita dall’introduzione legislativa targata Madia. Tuttavia non può essere sottaciuto il fatto che la politica, spesse volte, trova convenienza nella “stabilizzazione” della precarietà di alcuni funzionari o dirigenti perché in tal modo, per ottenere accondiscendenza su alcune scelte, risulta agevole fare leva sullo stato di necessità di questi ultimi. Astrattamente, infatti, un funzionario o un dirigente con contratto a tempo indeterminato, forte della propria posizione contrattuale, sarà probabilmente meno incline a condizionamenti di quanto non lo possa essere un pari ruolo il cui futuro dipende dalle scelte “potestative” della maggioranza politica o dell’assessore di turno.
E pensare che proprio i due tecnici in oggetto, in passato, sono stati sul punto di essere sollevati dal loro incarico…
Comunque, meglio tardi che mai, anche se resta il rammarico per la miopia (chiamiamola così) che contraddistingue la politica locale.
Andrea Pezzuto Redazione |
non condivido assolutamente l’intervento della brava sub commissaria dr.ssa Mariangela Danzì per il determinante contributo offerto al capo èquipe dell’organo gestore del Comune circa il passaggio del rapporto di lavoro a tempo indeterminato, ovviamente con cambiamento di qualifica e retribuzione, per i due tecnici considerati meritevoli dall’Ente. Superando la questione a piè pari sulle giuste osservazioni espresse dal redattore dell’articolo in merito alla ipotesi, certamente non è questo il caso, di compensazioni circa precari aggiustamenti di profili burocratici di funzionari al fine di ottenerne accondiscendenza nella pratica attuazione del dovuto lavoro. Tanto, nel quadro generale del Paese e della ns. città, è da tenere in debito conto, ma è ancor prima importante evidenziare che il breve periodo di commissariamento, al di là degli sconosciuti tecnici promossi e nella prevedibile assenza di parere del Nucleo di Valutazione e dei dirigenti di settore cui appartengono i dipendenti, oltre naturalmente alla puntuale osservanza della recente normativa Madia e al rispetto contabile della maggiore retribuzione agli interessati, avrebbe dovuto prudenzialmente portare a soprassedere a detta decisione. Ill.mo pref. dr. Santi Giuffrè, vorrà perdonarmi se mi permetto richiamare solamente che è ordinaria amministrazione la indizione e soluzione dei pubblici concorsi per la categoria dirigenziale (apparato burocratico permettendo) e che non è tollerabile il nutrito mantenimento di un contenzioso giudiziale con personale dipendente o peggio ancora per il mancato recupero di somme per circa 750. mila euro dovute dai lavoratori di ogni ordine e grado del Comune e specificatamente segnalate dalla segretaria generale precedente al revocato comm. Alemanno. Franco Leoci