BRINDISI – Il Comune di Brindisi ha mosso una contestazione di addebito a Giuseppe Roma, dipendente comunale nonché dirigente sindacale Uil-Fpl.

Motivo?  Da dicembre ad oggi, Roma – nello svolgimento della sua attività sindacale – ha denunciato alcune anomalie amministrazione all’interno di Palazzo di Città, attraverso gli organi di stampa: il mancato rispetto di alcune prescrizioni, anche importanti, riguardanti cavi e quadri di energia elettrica e sistemi antincendio; il servizio di teleassistenza agli anziani pagato dal Comune per bene due volte (sia ad una ditta esterna che a dipendenti comunali, con evidente spreco di denaro pubblico); il mancato rispetto delle prescrizioni in merito alla presenza di guano di colombi mentre contestualmente il segretario generale del Comune, Salvatore Alemanno, aveva fatto rinnovare l’arredo del suo ufficio e comprare un Pc; il mancato funzionamento dell’impianto di riscaldamento di Palazzo Nervegna e le pessime condizioni in cui si sono ritrovati a lavorare i dipendenti (molti dei quali si sono ammalati).

Dopo tutta questa attività sindacale, il 20 gennaio (ieri, ndr), è stata notificata al dirigente sindacale Giuseppe Roma una contestazione d’addebito, “per cercare di sottoporlo al giudizio della Commissione disciplina; il tutto, guarda caso, su sollecitazione del segretario generale Alemanno e a firma del dirigente Costantino Del Citerna. Lo rende noto proprio la segreteria generale Uil – Fpl a firma del responsabile degli enti locali Lino Cattolico. “Si rammenta il dirigente che firma il provvedimento – prosegue la nota – e il segretari generale comunale che l’ordinamento identifica la ‘condotta antisindacale’ del datore di lavoro in ogni comportamento diretto ad ‘impedire’ o ‘limitare’ l’esercizio della libertà e della attività sindacale nonché del diritto di sciopero (art. 28 c. 1 St. Lav.). la consolidata giurisprudenza tra le altre fattispecie contempla anche come comportamento antisindacale l’esercizio del potere disciplinare come strumento intimidatorio per sopprimere o limitare l’attività sindacale. Se pensate di intimidire questa O.S. e il dirigente sindacale mandando in commissione disciplina quest’ultimo, vi siete sbagliati di molto. Noi continueremo a vigilare e ad informare sia i lavoratori che i cittadini di cosa succede nell’Ente e di come si spendono le risorse pubbliche, a cominciare dalle nomine dirigenziali extra dotazione organica, continuando con gli spostamenti dei dirigenti, e per finire al conferimento di incarichi dirigenziali interni. Tuteleremo sempre – prosegue la nota – anche in altre sedi, gli interessi dei nostri dirigenti e dei lavoratori, la salubrità dei luoghi di lavoro, la loro efficienza e decorosità nel rispetto delle esigenze del cittadino. Difenderemo sempre i principi di democrazia, libertà di pensiero e di opinione così come sancito dall’articolo 21 della Costituzione (“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”). Non permetteremo a nessuno di imbrigliare il nostro pensiero nel supremo interesse dei lavoratori e della cittadinanza tutta”.

 

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