Comitato Uno di Noi – Pro Eridano: “La Regione Puglia vuole chiudere la cooperativa che ospita 18 ragazzi disabili!”

C’era una volta una legge regionale n. 19 del 2006 “Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini in Puglia” recepita nel regolamento regionale n. 4/2007…che titolone che aveva, era tutto un programma!! E infatti poi il programma ci fu: programma regionale “DOPO DI NOI” un percorso di “affrancamento” dalla famiglia d’origine per le persone con disabilità previsto dalla Legge 22 giugno 2016, n. 112 “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno famigliare”. Con tale programma le COMUNITA’’ SOCIO – RIABILITATIVE potevano rispondere all’interrogativo dei famigliari sul problema del “dopo di noi, mediante la promozione e l’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione dei servizi sociali orientati in via prioritaria alla risposta dei bisogni di accoglienza residenziale, cura e assistenza di persone con disabilità non autosufficienti. E c’eravamo NOI, quelli della Comunità ERIDANO ONLUS “DOPO DI NOI” a Brindisi, in PUGLIA. Dal 2013 la struttura ha accolto in forma stabile persone il cui disagio psichico o fisico impedisce la completa autonomia, portando avanti un progetto di residenzialità attiva. Il coinvolgimento degli ospiti in progetti ed attività, oltre che perseguire l’inserimento sociale e lavorativo degli stessi, ha avviato percorsi di autonomia che hanno portato ad una vita sempre più autodeterminata ed indipendente. Sebbene la Comunità abbia avuto come priorità quella di dare una risposta concreta alla richiesta di “Dopo di Noi” previsto dal programma regionale, la nostra Comunità ha dimostrato come in regime di residenzialità è possibile ottenere risultati di riabilitazione sociale di gran lunga superiori a quelli offerti da percorsi limitati ad alcune ore giornaliere o settimanali. Questo perché, a volte, il contesto familiare e le strutture sociali di riferimento, spesso, approcciano la persona con disabilità con una modalità puramente assistenziale che spesso limita ed intralcia il proprio percorso riabilitativo. La Comunità ha permesso un percorso di crescita, in termini di autonomia e di aspirazioni e di realizzazione personale, facendo in modo che la struttura residenziale non rappresenti un parcheggio ma un’apertura verso un percorso di vita sempre più consapevole ed attivo. Abbiamo fatto i tornei di calcetto, le gite al mare, le vacanze in campeggio, il teatro, le ceramiche, abbiamo imparato a curare i fiori, a prenderci cura degli animali, eravamo una bella comunità. Poi un giorno qualcuno a Bari ha deciso che tutto ciò era troppo. Troppo cosa potete deciderlo voi. E ha deciso di ABROGARE: AB che?? A B R O G A RE REGOLAMENTO REGIONALE 26 marzo 2021, n. 3 Modifiche urgenti al Regolamento Regionale n. 4 del 18 gennaio 2007 e s.m.i. Tutto qua. Con neanche 10 parole hanno deciso di toglierci tutto: DIGNITA’, SOGNI, SPERANZE, AMICI, CALCETTO, VITA!! E hanno detto anche che era URGENTE, tanto urgente da lasciarci con il sedere per terra dall’oggi al domani, con una sola scelta: R – In quale Residenza Socio Assistenziale vuoi andare? IO – Quando? R – Adesso, subito, ora. IO – Ma dove, in quegli “ospizi” dove ci sono gli anziani con il deambulatore? R – Ecco si quelli…più o meno quelli. IO – Ma posso giocare a calcetto li? R – Non credo IO – mmm…e posso andare fuori a mangiare la pizza con gli amici della struttura e il mio educatore? R – No IO – mmmm…e posso andare in vacanza al mare? R – Se ti portano i tuoi… IO – Ma io ci voglio andare con i miei amici R – Allora NO IO – Devo proprio “scegliere” R – Proprio IO – C’è qualcosa che non mi torna. Io qui sto bene, ho le cure mediche che mi servono, i miei educatori, la mia vita, esco, gioco, faccio attività, imparo tante cose..sono sereno. A me non sembra una scelta. Se posso scegliere voglio restare qui dove sono, alla ERIDANO. R – Ok allora diciamo le cose come stanno, senza tanti fronzoli. Non puoi scegliere, te ne devi andare in una RSA. Non mi interessa se non esci, se non vai a mangiare la pizza, se non fai le vacanze, se non giochi a calcetto, se non sei sereno e stai seduto tutto il giorno sedato a guardare la TV e te ne vai in depressione e magari diventi violento e intrattabile. A me del tuo benessere non me ne frega nulla. Ho deciso che queste strutture non ci saranno più, quindi l’unica cosa che puoi scegliere e in quale RSA devi andare. Scegli. IO – Ah. E come scelgo? R – Ma che ne so, che mi importa, tanto nessuna di queste Residenze ti può dare quello che avevi qui. Fai un po’ tu. Scegli in base al colore, al luogo, alla forma… IO – Sono confuso. Ora mi hai messo in difficoltà. Mi stai chiedendo dove voglio morire? R – Ma no, li ti daranno tutti i farmaci di cui hai bisogno. IO – Ma a me non servono solo i farmaci, io voglio vivere R – Si vive anche li. Ti alzi, mangi, vai in sala comune…

COMITATO UNO DI NOI – PRO ERIDANO

C’era una volta una legge regionale n. 19 del 2006 “Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini in Puglia” recepita nel regolamento regionale n. 4/2007…che titolone che aveva, era tutto un programma!!

E infatti poi il programma ci fu: programma regionale “DOPO DI NOI” un percorso di “affrancamento” dalla famiglia d’origine per le persone con disabilità previsto dalla Legge 22 giugno 2016, n. 112 “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno famigliare”. Con tale programma le COMUNITA’’ SOCIO – RIABILITATIVE potevano rispondere all’interrogativo dei famigliari sul problema del “dopo di noi, mediante la promozione e l’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione dei servizi sociali orientati in via prioritaria alla risposta dei bisogni di accoglienza residenziale, cura e assistenza di persone con disabilità non autosufficienti.

E c’eravamo NOI, quelli della Comunità ERIDANO ONLUS “DOPO DI NOI” a Brindisi, in PUGLIA.

Dal 2013 la struttura ha accolto in forma stabile persone il cui disagio psichico o fisico impedisce la completa autonomia, portando avanti un progetto di residenzialità attiva. Il coinvolgimento degli ospiti in progetti ed attività, oltre che perseguire l’inserimento sociale e lavorativo degli stessi, ha avviato percorsi di autonomia che hanno portato ad una vita sempre più autodeterminata ed indipendente.

Sebbene la Comunità abbia avuto come priorità quella di dare una risposta concreta alla richiesta di “Dopo di Noi” previsto dal programma regionale, la nostra Comunità ha dimostrato come in regime di residenzialità è possibile ottenere risultati di riabilitazione sociale di gran lunga superiori a quelli offerti da percorsi limitati ad alcune ore giornaliere o settimanali. Questo perché, a volte, il contesto familiare e le strutture sociali di riferimento, spesso, approcciano la persona con disabilità con una modalità puramente assistenziale che spesso limita ed intralcia il proprio percorso riabilitativo. La Comunità ha permesso un percorso di crescita, in termini di autonomia e di aspirazioni e di realizzazione personale, facendo in modo che la struttura residenziale non rappresenti un parcheggio ma un’apertura verso un percorso di vita sempre più consapevole ed attivo.

Abbiamo fatto i tornei di calcetto, le gite al mare, le vacanze in campeggio, il teatro, le ceramiche, abbiamo imparato a curare i fiori, a prenderci cura degli animali, eravamo una bella comunità.

Poi un giorno qualcuno a Bari ha deciso che tutto ciò era troppo. Troppo cosa potete deciderlo voi.

E ha deciso di ABROGARE: AB che?? A B R O G A RE

 

REGOLAMENTO REGIONALE 26 marzo 2021, n. 3 Modifiche urgenti al Regolamento Regionale n. 4 del 18 gennaio 2007 e s.m.i.

Tutto qua. Con neanche 10 parole hanno deciso di toglierci tutto: DIGNITA’, SOGNI, SPERANZE, AMICI, CALCETTO, VITA!!

E hanno detto anche che era URGENTE, tanto urgente da lasciarci con il sedere per terra dall’oggi al domani, con una sola scelta:

R – In quale Residenza Socio Assistenziale vuoi andare?

IO – Quando?

R – Adesso, subito, ora.

IO – Ma dove, in quegli “ospizi” dove ci sono gli anziani con il deambulatore?

R – Ecco si quelli…più o meno quelli.

IO – Ma posso giocare a calcetto li?

R – Non credo

IO – mmm…e posso andare fuori a mangiare la pizza con gli amici della struttura e il mio educatore?

R – No

IO – mmmm…e posso andare in vacanza al mare?

R – Se ti portano i tuoi…

IO – Ma io ci voglio andare con i miei amici

R – Allora NO

IO – Devo proprio “scegliere”

R – Proprio

IO – C’è qualcosa che non mi torna. Io qui sto bene, ho le cure mediche che mi servono, i miei educatori, la mia vita, esco, gioco, faccio attività, imparo tante cose..sono sereno. A me non sembra una scelta. Se posso scegliere voglio restare qui dove sono, alla ERIDANO.

R – Ok allora diciamo le cose come stanno, senza tanti fronzoli. Non puoi scegliere, te ne devi andare in una RSA. Non mi interessa se non esci, se non vai a mangiare la pizza, se non fai le vacanze, se non giochi a calcetto, se non sei sereno e stai seduto tutto il giorno sedato a guardare la TV e te ne vai in depressione e magari diventi violento e intrattabile. A me del tuo benessere non me ne frega nulla. Ho deciso che queste strutture non ci saranno più, quindi l’unica cosa che puoi scegliere e in quale RSA devi andare. Scegli.

IO – Ah. E come scelgo?

R – Ma che ne so, che mi importa, tanto nessuna di queste Residenze ti può dare quello che avevi qui. Fai un po’ tu. Scegli in base al colore, al luogo, alla forma…

IO – Sono confuso. Ora mi hai messo in difficoltà. Mi stai chiedendo dove voglio morire?

R – Ma no, li ti daranno tutti i farmaci di cui hai bisogno.

IO – Ma a me non servono solo i farmaci, io voglio vivere

R – Si vive anche li. Ti alzi, mangi, vai in sala comune, guardi la TV, mangi, vai in sala comune poi vai in camera poi mangi e poi a letto…poi ricominci, giorno dopo giorno, fino alla fine.

IO – No scusa sai, ma per me questa NON E’ VITA.

…potremmo continuare questo battibecco all’infinito.

Ma non c’è PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE e in questo caso IL VERO DISABILE E’ LA REGIONE PUGLIA, SORDA E CIECA.

Noi invece ci vediamo benissimo e l’ingiustizia è davanti agli occhi di tutti.

SE SOLO ANCHE GLI ALTRI VOLESSERO GUARDARE…PERCHE’ CHIUNQUE POTREBBE ESSERE UNO DI NOI.

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2 COMMENTI

  1. Ma non esiste proprio ! Non capisco il perché vogliono chiudere una struttura che funziona, ma poi queste persone che frequentano che fine faranno ?? Giusto tanto hai politici cosa gli importa , tanto secondo loro non gli interessa niente. Miserabili

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