Si è svolto nel pomeriggio di sabato 28 Aprile, presso la sede, Santa Maria del Casale, l’incontro del Comitato di quartiere Sciaia/Materdomini. Nell’incontro si sono manifestate alcune criticità sullo stato della vivibilità di quartiere che coinvolge anche tutta la cittadinanza di Brindisi. Nella riunione, è stato fatto notare come, con i nuovi progetti e con lo sviluppo futuro che si prevede, si sia costruita una Ferrari ma che la si voglia far correre su ruote di una bicicletta.

E’ stato cioè limitato il grosso potenziale derivante e dalla zona e dallo sviluppo turistico dei nuovi progetti apprezzatissimo anche dai residenti (cala Materdomini e Forte a Mare i più noti), non avendo avuto un approccio progettuale che riguardasse il territorio e i cittadini a 360°. Il solito handicap che limita tante, troppe, iniziative relative alle novità brindisine. Un approccio, quello politico, sul miglioramento cittadino che viene intrapreso più come concessione fatta dall’alto, che come dovere di servizio verso la cittadinanza. In particolare si è discusso del problema viabilità della zona e delle modalità di accesso a quello che si presta a diventare la zona più vissuta, nella bella stagione brindisina e non solo, ma con una critica situazione di collegamento stradale che rischia di diventare drammatica.

È stato fatto notare, infatti, che l’unica strada diretta per arrivare al mare è quella che passa dal sottopasso aeroportuale con accesso alternato e regolarizzato da un semaforo nel doppio senso di marcia. Tale situazione ha mostrato tutti i suoi limiti negli ultimi giorni di periodo festivo vacanziero, come a pasquetta o nei weekend allungati. La situazione, presente comunque da decenni, si è esponenzialmente aggravata con l’aumento della densità abitativa nel quartiere e con lo sviluppo, dei progetti costieri sopracitati, che, non supportati da una progettualità e da un miglioramento del contesto urbano limitrofo, hanno accentuato la già pesante situazione di traffico.

Oltre però la constatazione dei problemi, il Comitato ha avuto un approccio propositivo facendosi parte dirigente e proponendo un tentativo di risoluzione. Infatti, in attesa di vedere attuati i progetti comunali, che avranno inevitabilmente tempistica a lungo termine, verrà proposto agli organi competenti, soluzioni che avranno inevitabilmente due approcci: 1) Uno immediato per le soluzioni di emergenza. Ad esempio richiedendo o l’apertura della bretella laterale aeroportuale attraverso i cancelli immediatamente precedenti il sottopasso o la presenza di vigili che coordino il passaggio nel sottopasso stesso. Entrambe le soluzioni sono da realizzarsi in fasce orarie predeterminate e in giorni prestabiliti, quando c’è il maggior afflusso di auto e mezzi (da Maggio a Settembre e nelle fasce orarie più critiche). 2) Uno a più lungo termine, con la creazione di un gruppo tecnico di lavoro che dovrà trovare soluzioni progettuali a largo raggio coordinandolo con quello che è lo sviluppo della zona e con i progetti in corso. L’impegno, la costanza e l’entusiasmo degli aderenti, sta portando a scoprire situazioni ritenute immutabili da decenni ma che in realtà si sono rivelate solo luoghi comuni, convinte consuetudini, su cui nessun politico ha voluto intervenire, senza neanche fare il proprio dovere, ma svelate da singoli cittadini ed a cui si porrà rimedio (una per tutte il tratto di strada successivo al sottopasso, lasciato al buio per l’errata convinzione di ostacolare, con le luci, il cono di decollo/atterraggio dei velivoli).

Massimiliano De Noia

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