Colpo Gobbo: “I sonni muoiono all’alba” – di Bastiancontrario

Sì, d’accordo, il titolo del vecchio film di Indro Montanelli & C. parla di “sogni”, ma io invece proprio ai sonni volevo riferirmi. E in particolare a quei sonni interrotti di primissimo mattino per recarsi ad assistere ai famigerati ”concerti all’alba”. Quella di fare musica all’ora in cui si alzano i turnisti pendolari è una fissa che ormai, purtroppo, ha preso piede. A Torre Guaceto, a San Cataldo, nel porto di Brindisi … Si parla, a ragione, di magia, di incanto e di atmosfera, però si elude la descrizione degli effetti collaterali: umidità, freddino, zanzare, colpi di sonno e di tosse, sbadigli multipli e occhi pesti. Cosa non si fa per l’arte! Io,finora, non ho mai partecipato a questi happening euterpini, ma la tentazione di provarci è forte e quindi al prossimo concerto brindisino cercherò di esserci. Andrò a letto con le galline, appena sveglio mi farò una doccia fredda e prenderò tre caffè. Però, diamine, una preghiera ai vari organizzatori debbo farla: La prossima volta lasciate perdere l’alba, che in fondo fa pensare alle esecuzioni capitali più che a quelle musicali, e lanciate una nuova moda, sicuramente più comoda, quella dei concerti dell’aurora. Questa bella fanciulla “dalle dita di rosa” si presenta poco prima del levar del sole ed è quindi più gentile e indulgente della fredda e spietata alba. Che sia l’Aurora di bianco vestita, dunque, ad accompagnarci nel sognante mondo della grande musica mattutina en plein air…

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