La conclusione della vicenda governativa, con la rinuncia all’incarico del Professore Conte e con una nuova nomina di un tecnico già dirigente del fondo monetario internazionale, deve suscitare nelle coscienze individuali di chi ancora ritiene la libertà di pensiero e di espressione politica rilevante per la democrazia parlamentare, notevoli perplessità e, soprattutto, una rivolta nei confronti di istituzioni internazionali ed europee che, pur non essendo formate da espressioni di volontà popolare, tengono in mano le sorti di intere comunità nazionali. Lo stesso fondo monetario internazionale che presta i soldi ai paesi africani per poi determinare le linee politiche di quelle nazioni oggi come ieri detta la politica per l’Italia in difesa, come è stato detto, di pochi a scapito degli equilibri personali di molti. La pressione esercitata sulle istituzioni apicali italiane ha portato a far dimenticare al massimo rappresentante istituzionale dell’Italia che lo scopo principale che sovrasta qualsiasi responsabilità è quella di garantire la libertà d’azione culturale e politica di ciascun cittadino di fronte ad un dispiegarsi di forze di mercato che ritengono di garantire il mandarinismo italiano, europeo e mondiale. Lo sconforto che provoca tale situazione ci fa chiedere: “a che serve dunque il Parlamentarismo?”. Dovremmo forse rassegnarci che tale sistema voluto dalla nostra costituzione “non restituisce all’individuo quella libertà d’azione toltagli dal mandarinismo, e dal fiscalismo e dalla legislazione fatta al loro pro?” La designazione del Professor Paolo Savona è stata fatta non per uscire dall’Europa, ma per chiedere una Europa forte ed equa; la risposta, al di fuori di qualsiasi riferimento ai principi sostanziali del vivere comune, è stata quella di tutelare gli interessi dei forti. Ed allora ha ragione chi ha scritto: “L’uomo sente sempre una mano che gli preme una spalla, un occhio che lo fissa in viso, un comando che gli suona all’orecchio: Spinto sempre da impulsi che non sono i suoi, obbediente sempre ad una volontà che non è la sua”. L’organizzazione storica della nostra comunità ha bisogno di far sentire ogni cittadino coinvolto nei sacrifici che occorrono per l’effettiva missione dello Stato: che è quella di garantire a tutti singoli o associati uno spazio di libertà. Il mio spazio di cittadino è stato pregiudicato e l’unico modo con il quale oggi lo posso testimoniare è sospendere qualsiasi esercizio di attività nel mio spazio. Chiedo perciò a coloro i quali ho interessato per la mia testimonianza al consiglio comunale di Brindisi di non votarmi.

Michele Errico

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6 COMMENTI

  1. Ognuno ha il diritto di esprimere la propria opinione ma, egregio signor notaio, le rammento che il Presidente della Repubblica non fa il suo mestiere. Le istituzioni si rispettono e basta. Ma non l’ha sfiorato neanche per un secondo la fine catastrofica a cui andavamo incontro??? Infine non si affanni a non cercare il voto dei Brindisini…. Si era già in quella direzione…

  2. E CHI DICE CHE AVREMMO FATTO UNA FINE CATASTROFICA? Lei? Quelli di sinistra
    ? La Germania che vuole tutti sudditi e noi che abbiamo perso la libertà di decidere chi ci deve governare? Mattarella è venuto meno al suo dovere istituzionale, che è quello di non tradire la volontà degli elettori, che con il voto del 4 marzo hanno detto chiaramente da chi vogliono essere governati, e che l’Europa deve rivedere molte posizioni, perchè non ci deve essere chi comanda e decide e chi subisce le vessazioni. Quindi muna Europa più giusta, più equa. Matytarella secondo me ha esercitato un suo diritto costituzionale in contrasto con la volontà del popolo, piegandosi alla volontà della Merkel e della sinistra italiana, bocciata dal voto popolare. Se la democrazia pensate sia questa, dimostrate di non conoscerne il significato. E poi, caro sig. nessuno, le idee si esprimono mettendo nome e cognome, e non trincerandosi dietro l’anonimato!

  3. Errico, come tantissime altre volte nella sua vita, si è tirato indietro. Pretende di avere il governo dell’universo nelle sue mani, o niente. E’ un po’ troppo. Si goda la meritata pensione. Lasci perdere.

  4. Errico, come tantissime altre volte nella sua vita, si è tirato indietro. Pretende di avere il governo dell’universo nelle sue mani, o niente. E’ un po’ troppo. Si goda la meritata pensione. Lasci perdere.

  5. Complimenti per le sue parole e la sua lucida analisi della situazione. Pur essendo suo avversario alle prossime elezioni ho molto piacere che questa battaglia per la democrazia sia trasversale e condivisa da tutti e sono sinceramente rammaricato per la sua decisione finale.

  6. Alfredo sarli cerchi di maturare e di studiare e poi ne parliamo… Mi trovi nell’universo un cretino che possa comprare il debito italiano aumentato ancor di più a dismisura.

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