Chioschi Piazzale Flacco, Oggiano: “L’Asl chiederà variante progettuale. Di chi è la colpa?”. Pinto: “Dichiarazioni da intervento della Procura”

BRINDISI – L’accidentato iter per la realizzazione di sei nuovi chioschetti in piazzale Lenio Flacco, i quali dovranno ospitare i rivenditori ambulanti di bevande e generi alimentari occupanti quell’area, a quanto pare rischia di incontrare un ulteriore ostacolo. Superato di recente quello posto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto, che aveva richiesto degli adeguamenti progettuali affinché i nuovi chioschi possano impattare visivamente il meno possibile, adesso l’Asl, a seguito di un incontro tecnico, ha chiesto al Comune – come è riscontrabile dal verbale del 18 gennaio scorso – che venga trasmessa al Dipartimento di Prevenzione la tavola progettuale per il parere di competenza Sisp (Servizio igiene sanità pubblica) e Sian (Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione), oltre che le licenze amministrative pubbliche di tipo A c.d. “a posto fisso” e lo stesso verbale in oggetto. In quest’ultimo è stata riportata inoltre la richiesta degli esercenti, in ragione delle problematiche affrontate, di sospendere il termine fissato al 31 marzo 2019 per la messa a dimora dei chioschi progettati.

Sulla scorta di ciò, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Massimiliano Oggiano, solleva alcuni quesiti in direzione dell’amministrazione comunale e preconizza una possibile necessità di variare il progetto alla luce delle prescrizioni che potrebbero giungere dall’Asl.

“Tre anni fa – spiega Oggiano – il Comune ha affidato la progettazione dei sei nuovi chioschi di piazzale Lenio Flacco a un professionista esterno, ovvero l’attuale assessore Roberta Lopalco. Il problema è che sono stati progettati in maniera difforme rispetto all’attività di somministrazione e manipolazione di alimenti e bevande che sarà effettuata. L’Asl, infatti, ha posto una serie di rilievi che, se si legge tra le righe del verbale, lasciano intendere che quel tipo di progetto, così come è stato redatto, non va bene. L’ente sanitario ha richiesto le tavole progettuali perché deve esprimersi ufficialmente ma si può già evincere che il progetto non è a norma e presenta carenze strutturali”.

Oggiano passa poi all’attacco andando al nocciolo della questione: “Se quanto premesso verrà confermato dai fatti, significherebbe che il Comune ha speso dei soldi pubblici per pagare la progettista per la redazione di un progetto che molto probabilmente dovrà essere modificato. Il tutto, con l’aggravante che quel lavoro potrebbe essere già stato liquidato alla professionista. Se ciò non dovesse essere ancora avvenuto, invece, richiederemo immediatamente la sospensione del pagamento perché è necessario capire dove risiedono le responsabilità in merito a un progetto che non è compatibile con il tipo di attività che dovranno essere svolte. Vogliamo capire insomma se l’incompatibilità che molto probabilmente rileverà l’Asl è addebitabile alla progettista o agli uffici comunali che le hanno fornito indicazioni errate”.

L’assessore alle Attività produttive del Comune di Brindisi, Oreste Pinto, interpellato sull’argomento si dice invece sorpreso delle dichiarazioni rese dal consigliere Oggiano anche sul suo profilo Facebook, in quanto sarebbe impossibile al momento conoscere la natura del parere dell’Asl.

“L’Asl – dichiara Pinto – ci ha chiesto la trasmissione del progetto esecutivo al fine delle valutazioni Sisp e Sian. Da qui a dire che i progetti non sono conformi normativamente, come asserito da Oggiano pubblicamente su Facebook, ce ne passa. Come fa a sostenerlo prima che l’Asl prenda contezza del progetto che le invieremo?”.

Pinto, poi, rincara la dose, sostenendo che “se il consigliere Oggiano è convinto di quello che afferma o è a conoscenza di qualcosa che al momento non sanno né l’Asl né il consiglio comunale, allora credo che si tratti di dichiarazioni degne dell’attenzione della Procura. Faccio presente, inoltre, che la progettista, determinazione n. 18 del 2014 alla mano, ha ricevuto l’affidamento per un compenso pari a diecimila euro più Iva. Non è vero, dunque, che il progetto, così come affermato su Facebook da Oggiano, è costato ventottomila euro al Comune”.

A seguito di tali affermazioni, il capogruppo di Fratelli d’Italia, per dare maggiore consistenza alla sua posizione, ha riferito di aver contattato Marino Santoro, uno dei responsabili del Sian e del Sip dell’Asl, il quale era presente all’incontro tecnico e, come dichiarato da Oggiano, lo stesso responsabile avrebbe confermato che l’Asl ha richiesto al Comune che vengano inviati il progetto e il tipo di licenza perché “il progetto attuale non è congruo al tipo di attività che gli esercenti dovranno effettuare”.

Andrea Pezzuto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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2 COMMENTI

  1. Ecco perché Brindisi è ingessata da anni e forse lo sarà per sempre!
    Oramai i politici locali sono entrati in un circolo vizioso tale, che per qualsiasi cretinata si debba fare, l’opposizione si appiglia a qualche cavillo burocratico o vizio di forma per fare “rumore” e bloccare qualsiasi progetto che possa migliorare il decoro della città.
    Ma di che si sta parlando? Di 6 nuovi chioschetti da utilizzare al posto dei fatiscenti camioncini attuali.
    Per carità, che vengano avviate tutte le verifiche del caso e che vengano eseguiti tutti i controlli dei vari enti competenti, però andiamo avanti alla svelta e se si trovano degli intoppi normativi, rimediare immediatamente e procedere a testa bassa.
    Non si può ogni volta fare polemica e bloccare un progetto attaccandosi ad ogni cavillo burocratico portando la città alla stagnazione.
    Ma guardiamoci intorno: ma le nostre abitazioni, le trattiamo come trattiamo la nostra Brindisi? Se dobbiamo eseguire dei lavori di abbellimento alla nostra casa e troviamo degli intoppi nel progetto come ci comportiamo? Cerchiamo di risolvere il problema ed andare avanti oppure ci attacchiamo a cause decennali lasciando casa con i lavori a metà?

    Se non cambiamo mentalità e cerchiamo di avere come obiettivo comune (indipendentemente da chi governa) quello di abbellire, migliorare e far crescere la nostra città, non andremo mai da nessuna parte.
    E’ questo il vero GAP che abbiamo con le altre città che ammiriamo: l’obiettivo comune di crescere.
    Certo ognuno ha la sua idea ed il suo gusto per fare degli interventi alla città. Si può discutere e proporre le proprie idee, ma alla fine decide chi è al governo e si va avanti con passo spedito.
    Quando poi le opposizioni saranno al governo della città, potranno dare sfoggio alle proprie idee e portare avanti i propri progetti. Questa è cooperazione per raggiungere un obiettivo comune e queste dovrebbero essere le regole di una società civile che vuole far crescere la propria città.
    Basta con i dispetti ed i veleni tra i politici che bloccano il progresso!

  2. Le opposizioni dovrebbero avere contenuti costruttivi…..non si parla o scrive per ipotesi o “tanto per….”.
    I cittadini nemmeno stanno dietro a queste notizie se non sono di contenuto importante.
    Grazie

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