“Con sentenza pubblicata oggi, il TAR di Lecce ha messo la parola fine al contenzioso sollevato dalla Fondazione San Raffaele contro la Regione Puglia e la ASL di Brindisi per l’attuazione della Legge regionale di riappropriazione della gestione pubblica. Il ricorso è stato dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, confermando la piena legittimità dell’azione pubblica e sancendo l’inconsistenza giuridica e la natura esclusivamente strumentale delle impugnazioni proposte dalla Fondazione.
Avevamo detto, sin dall’inizio, che il passaggio alla gestione pubblica del Centro di Riabilitazione di Ceglie era una scelta non solo giusta, ma necessaria, per assicurare la continuità assistenziale, la qualità delle cure e il rispetto dei diritti di pazienti e operatori. E oggi la giustizia amministrativa ci dà ragione, certificando che, chi ha cercato di ostacolare questa scelta, lo ha fatto senza alcun fondamento concreto, né giuridico, né sanitario.
La sentenza del TAR è chiara: la Fondazione ha cessato ogni attività, ha licenziato il personale, ha rinunciato a gestire il Centro, e non ha nemmeno chiesto un risarcimento. In poche parole, tutto il clamore giuridico e mediatico era costruito su basi inconsistenti. Una strategia dilatoria e autoreferenziale, finalizzata solo a rallentare una decisione pubblica che ha sempre avuto come unico obiettivo il bene collettivo.
Ora si guarda avanti. Il Centro è pienamente operativo, sotto la gestione pubblica della ASL di Brindisi, e stiamo lavorando per trasformarlo in presidio di eccellenza per la riabilitazione in Puglia. Questa è la vittoria dello Stato, della sanità pubblica, dei cittadini e di chi ha voluto questa legge, l’ha difesa in ogni sede e l’ha attuata con convinzione.
Ringrazio il Coordinatore dell’Avvocatura regionale Rossana Lanza e gli avvocati di causa Paolo Scagliola, della Regione, e Michele Dionigi, della ASL Brindisi.
Approfitto per ringraziare ancora una volta i dirigenti regionali Vito Montanaro, Mauro Nicastro, Antonella Caroli e Vito Carbone e i funzionari Emanuele Carbonara e Daniela Pizzuto, che hanno seguito con serietà e rigore ogni fase del procedimento. Senza il loro lavoro silenzioso, preciso e costante non avremmo mai raggiunto questo risultato”.