CAROVIGNO – Bianca Tragni, scrittrice, giornalista e storica altamurana ha pubblicato per Edizioni di Pagina il suo nuovo libro, “Anna Ximenes. Storia d’amore e di rivoluzione”, un romanzo storico ambientato nello scenario della rivoluzione napoletana del 1799.
“Ci fu un tempo in cui soffiò il vento della rivoluzione nelle contrade del Sud; e nei paesi di Puglia. Fra questi Altamura più di tutti coltivò il sogno e la lotta per la libertà. In quel tempo uomini e donne credettero di poter vivere finalmente liberi: di pensare, di parlare, di muoversi, di commerciare, di governarsi. E anche di amarsi contro le vecchie convenzioni sociali e classiste. Quel tempo fu il 1799”.
Il romanzo sarà presentato – in anteprima – ad Altamura in una data simbolo, quel 10 maggio del 1799 in cui l’esercito Sanfedista entrò in città, incontrando la strenua resistenza e il martirio degli altamurani, molti dei quali furono trucidati dai soldati del Cardinale Ruffo.
Bianca Tragni, scrittrice, giornalista e storica di Altamura. Per il suo legame con la sua terra, è stata definita “la voce della Murgia”. Dirige la rivista «La Cattedrale e l’Imperatore», è Presidente del Club Federiciano di Altamura e ha presieduto il Comitato Pugliese per il 150° dell’Unità d’Italia. Oltre ad aver realizzato numerosi reportage giornalistici, ha pubblicato diversi libri di storia (in particolare su Federico II), di narrativa, di turismo, di antropologia culturale e tradizioni popolari pugliesi, per più di 30 titoli individuali; oltre i collettanei. Per questo suo lavoro ha ricevuto numerosi premi giornalistici e letterari, oltre alla Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica, come benemerita della cultura e dell’arte.
CAROVIGNO
GIOVEDI’ 27 GIUGNO 2019 – ORE 19
PRESSO IL CASTELLO DI
CAROVIGNO
Promuove Evento:
L’Università Popolare “G. Cesaria” – Carovigno
con la Collaborazione del
Comitato Civico Cittadino “S. Morelli” – Carovigno
– Patrocinio del Comune di Carovigno –
Ingresso Libero.
La Cittadinanza e’ Invitata.
Mia madre Ximenes Anna una loro discendenza e io non lo sapevo di essere un nobile ma pazienza