Cara di Restinco, D’Attis e Labriola (FI) interrogano ministro Interno: “Quali tutele per personale del centro e per cittadini?”

“La decisione del Governo di creare centri dove ospitare migranti che devono trascorrere la loro quarantena dopo il loro arrivo in Italia non ha tenuto in alcun conto le condizioni in cui si trovano tali strutture e la totale mancanza di garanzie per il personale impiegato all’interno delle stesse e per le popolazioni interessate”.

Lo affermano i parlamentari Mauro D’Attis e Vincenza Labriola (FI) in una interrogazione rivolta al Ministro dell’Interno, finalizzata a conoscere qual è il piano del Governo per controllare il fenomeno migratorio, soprattutto in considerazione dei rischi rivenienti dalla presenza di soggetti che hanno contratto il covid 19.
D’Attis e Labriola, poi, pongono l’accento sulla totale mancanza di tutele per il personale impiegato all’interno delle stesse strutture e per i cittadini che risiedono nelle zone interessate. E’ il caso, ad esempio del centro “Cara-Cpr” di Brindisi-Restinco dove ieri sono arrivati 80 migranti provenienti da Lampedusa, molti dei quali sbarcati in Italia nei giorni scorsi insieme ai 28 “positivi” scoperti a Roccella Jonica nei giorni scorsi.
Al Ministro, pertanto, D’Attis e Labriola chiedono quali misure intende adottare per la gestione di tali migranti nel Cara di Brindisi, con particolare riferimento alle iniziative volte a garantire la sicurezza del personale del Centro.

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*TESTO DELLA INTERROGAZIONE*

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Al Ministro dell’interno

Per sapere, premesso che:

nella giornata di martedì 14 luglio sono arrivati al Cara-Cpr di Brindisi Restinco, gli 80 migranti che la Prefettura di Agrigento ha trasferito da Lampedusa;
i migranti, molto probabilmente di origine pakistana, sarebbero i compagni di viaggio dei 28 positivi al Coronavirus scoperti dopo lo sbarco a Roccella Jonica dei giorni scorsi, e comunque aliquote provenienti dai recenti salvataggi condotti anche dalla nostra Marina Militare oltre che dalle navi delle Ong;
il piano dei trasferimenti prevede il trattenimento per almeno due settimane dei contingenti di migranti assegnati ai vari centri, e che gli stessi giungano a destinazione con certificazione sanitaria che attesta la loro negatività al test per Covid-19; il loro smistamento verso altre destinazioni dopo Restinco dovrebbe avvenire alla fine del periodo di quarantena;
fuori dalla Cara-Cpr di Brindisi Restinco non è mancata la protesta del personale in servizio nella struttura preoccupati di dover ospitare persone contagiate in un luogo impreparato alla gestione di questa emergenza;
è evidente quindi come vi sia un piano nazionale del Viminale che punta a creare una seconda linea di centri di quarantena in relazione al fronte degli sbarchi, mettendo a dura prova le strutture prescelte, come il Cara-Cpr di Brindisi Restinco, che ha dovuto sgomberare tutti gli ospiti presenti per essere pronto a ricevere i migranti che la Prefettura di Agrigento ha trasferito da Lampedusa;
il Cara di Brindisi ha una capienza di 104 persone, composti da nuclei familiari, bambini con età inferiore ai 4 anni, neonati, nonché donne incinte; diversi uomini ospitati nella struttura hanno trovato, in questo periodo, impieghi stagionali o nelle campagne limitrofe. Gli ospiti saranno quindi trasferiti in Sprar o altre strutture di Accoglienza sparse sul territorio nazionale;
se il Centro di Brindisi sarà ricollocato come struttura per la quarantena Covid-19, oltre al rischio sanitario, per i dipendenti, che non sono le figure più preposte a svolgere questo ruolo, il rischio sarà anche a livello locale;
il problema è anche quello di mettere i centri predestinati in condizione di separare gli ospiti dal personale di sorveglianza, di gestione dei centri e di mediazione linguistica e culturale, e gli stessi casi sospetti da quelli non sospetti;
i cittadini sono spaventati e in allarme, e la vicenda reca altresì ulteriori danni ad un’economia già martoriata dalla fase di lockdown, con il rischio che i turisti che hanno optato per una vacanza nelle località che ospitano migranti che possono essere positivi al Covid, disdicano le proprie prenotazioni;
sul fronte migratorio, l’azione del Governo si sta rivelando assolutamente inefficace, e il fenomeno, aggravato dall’emergenza coronavirus, sembra essere completamente fuori controllo: secondo i dati diffusi dal Viminale, il dato relativo ai primi 13 giorni del mese di luglio (2.038 sbarchi) è superiore ai dati dell’intero mese di luglio 2019 (1.088) e di luglio 2018; –
qual è il piano del Governo per controllare il fenomeno migratorio, in particolare alla luce dell’emergenza coronavirus, con particolare riferimento alla gestione e allo smistamento dei migranti sbarcati nelle nostre coste e a rischio contagio;
quali sono i centri prescelti per gestire la fase di quarantena dei migranti giunti via mare, e come intende gestire il loro trasferimento, tutelando le popolazioni dei territori coinvolti;
quali misure intende adottare per la gestione dei migranti nel Cara di Brindisi, con particolare riferimento alle iniziative volte a garantire la sicurezza del personale del centro.

D’ATTIS
LABRIOLA

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