BRINDISI – “Da quello che ho potuto constatare, non tira una bella aria a Brindisi”. Ha esordito così il Segretario Generale della Cgil, Susanna Camusso, accolta come una star dai tanti militanti e curiosi che attendevano da tempo la sua venuta in città. La leader della Cgil non ha parlato molto di Brindisi, se si eccettua per un breve riferimento all’importanza dello sviluppo delle aree retroportuali e per un affondo sulla questione dei rifiuti: “Smettiamola di far sì che il ciclo dei rifiuti costituisca un business per la criminalità, una sorta di lotta tra bande. Perché la ‘monnezza’ non rappresenti questo, dobbiamo investire sull’economia circolare”. E ancora: “Aree come Brindisi vengono catalogate come ‘aree di crisi’, come se questo basti per risolvere il problema; perché, invece, non si approntano programmi per trasformarle in ‘aree di sviluppo’?”.

Sul fronte della crisi che attanaglia il Paese, il Segretario propone una ricetta storicamente cara alle sinistre: “Il liberismo non è una tattica che sembra aver funzionato negli ultimi 15 anni; ciò, nonostante gli incentivi ed i bonus previsti dai vari governi. Per ridistribuire la ricchezza bisogna prelevare i soldi dalle rendite immobiliari e spostarli verso politiche lavorative serie”.




Sulla diseguaglianza tra nord e sud ha invece affermato: “Il Masterplan doveva servire per ridurre il divario tra le varie zone del Paese, invece si è trasformato in tanti piccoli patti tra il Governo e le singole Amministrazioni locali, con alcune di queste che hanno ricevuto più di altre sulla base di canali preferenziali”.

Infine, la Camusso ha parlato della battaglia referendaria in atto sui voucher: “Il Governo non canti vittoria, noi proseguiremo la nostra battaglia in vista del referendum del 28 maggio. Il fatto che il Governo abbia emanato un decreto col quale abolisce i voucher non ci fa stare tranquilli, perché dovranno passare 60 giorni prima che lo stesso si trasformi in legge, e non vorremmo che dietro questo percorso si nasconda qualche trappola”. E ancora: “Il nostro obiettivo finale è l’approvazione della ‘Carta dei diritti universali del lavoro’, perché solo così restituiremo dignità ai lavoratori. A chi ci dice che le battaglie portate avanti sul caporalato e sui voucher sono eccessive perché coinvolgono una piccola minoranza dei lavoratori, rispondiamo che non importa la quantità ma la qualità del lavoro, e noi ci batteremo per salvaguardare anche un solo lavoratore. Il lavoro nero – ha concluso la Camusso – è una scelta di illegalità, non una necessità”.

In chiusura, tutti a cantare ‘Bella ciao’, con la Camusso a scandire ad alta voce ogni singola parola del testo.

Andrea Pezzuto




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