Campagna di sensibilizzazione dell’Associazione Nova Era: “Mi rifiuto di abbandonarlo”

Il fenomeno dell’abbandono di rifiuti è all’ordine del giorno nel nostro territorio, suscitando il disappunto e la riprovazione di cittadini e abitanti delle zone interessate che auspicano vengano adottate le misure necessarie per reprimere questo comportamento. Questo criminoso comportamento è ancora maggiore nel periodo estivo creando un maggior degrado nel periodo di maggiore mobilità sociale e turistica.

Il degrado ambientale causato dall’abbandono dei rifiuti esiste e le ripercussioni sono assai pesanti: inquinamento ambientale, danno estetico, effetti sulla qualità di vita, nonché elevati costi diretti di igiene urbana.

Il fenomeno dell’abbandono di rifiuti andrebbe analizzato con le lenti della psico-sociologia, dell’ecologia, della normativa, dell’economia e della comunicazione.

Sul piano psico-sociologico, è fuori da ogni logica umanamente accettabile, ciò che spinge un essere umano (che si presuppone dotato almeno di un minimo di intelligenza) ad abbandonare rifiuti in ogni dove, spesso addirittura in luoghi difficilmente raggiungibili.

Sul piano normativo è l’articolo 28 del Decreto Delegato 27 aprile 2012, n.144 “Codice Ambientale”che vieta l’abbandono e il deposito di rifiuti sul suolo e nel sottosuolo, l’immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque superficiali o sotterranee. Mentre l’articolo 39 dello stesso Codice, prevede le “Sanzioni amministrative” per la violazione del divieto di abbandono dei rifiuti. Se i rifiuti abbandonati sono assimilabili ai rifiuti solidi urbani è punita con una sanzione pecuniaria amministrativa da € 100,00 a € 1.000,00. Nel caso la violazione è relativamente a rifiuti speciali non pericolosi la sanzione è raddoppiata tanto nella misura minima che in quella massima. Nel caso di violazione relativamente a rifiuti pericolosi la sanzione è penale.

Sul piano piano dell’inquinamento ambientale è evidente che l’abbandono dei rifiuti ha un impatto anche sulla salute pubblica notevole tale da risultare un atto contro se stessi, contro le persone a cui si vuole bene e contro la natura in cui viviamo.

Sul piano economico gli esosi costi del recupero dei rifiuti abbandonati o la bonifica dei siti inquinati è a carico della collettività. Collettività comprende anche chi perpetra l’abbandono dei rifiuti. Che sia la Tari (tassa sui rifiuti) o altra fiscalità pur sempre di denaro pubblico proveniente dalla tassazione dei cittadini si tratta. Denaro che potrebbe essere utilizzato per altri servizi rendendoli più efficienti. Servizi che sono utili anche agli stessi trasgressori del divieto di abbandono dei rifiuti.

La nostra piccola Associazione su questo tema ritiene che il fenomeno possa essere ridotto con la tendenza alla sua eliminazione agendo su 3 leve:
1) La repressione
2) Il controllo del territorio
3) La sensibilizzazione culturale

È su questa ultima leva che promuoviamo questa nuova campagna di sensibilizzazione. Confidiamo che i cittadini virtuosi la approvino e la sostengano, mentre i cittadini viziosi (inteso che hanno il vizio di abbandonare i rifiuti) la accolgano e quindi abbandonino (questo si) un comportamento deleterio.

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