Brindisi, vertenza Santa Teresa. Bozzetti (M5S): “Manca la volontà politica della Regione di far ripartire la partecipata”

“Il tempo passa, ma i problemi per i lavoratori della partecipata della Provincia di Brindisi, la Santa Teresa Spa, continuano a restare irrisolti”. Lo dichiara il consigliere regionale brindisino del M5S Gianluca Bozzetti.

Qualche giorno fa si è avuta la notizia dell’aggiudicazione da parte della Provincia di Brindisi di un bando regionale sull’edilizia scolastica, circa 6 milioni di euro che dovrebbero essere utilizzati per la messa in sicurezza di alcuni istituti superiori della provincia.

 

“Lavori – continua Bozzetti – che ci auguriamo vengano affidati alle maestranze della partecipata Santa Teresa che, occorre ricordarlo ancora una volta, ha personale e strumentazione adatta ad assolvere tale compito. La domanda che ancora ci poniamo è come sia possibile che la Santa Teresa non abbia ad oggi ripreso a lavorare a pieno regime, viste le possibilità economiche sorte in questi mesi. Verrebbe da pensare che vi sia la volontà di portare allo sfinimento la partecipata e i lavoratori, così da giungere il più rapidamente possibile ad un epilogo che molti avrebbero voluto già scrivere”.

 

Il consigliere cinquestelle denuncia come a mancare sia la volontà politica regionale e un inspiegabile ostracismo da parte di alcuni settori dirigenziali della Provincia.

 

“Tra manutenzione stradale – incalza il pentastellato – dove si aspetta ancora che gli uffici preposti della Provincia licenzino i rispettivi bandi già coperti con circa 5 mln, ed edilizia scolastica, tornerebbero a lavorare già circa 55-60 addetti; se si realizzasse la gestione in “global service” dei servizi che generano entrate per la Provincia di Brindisi (gestione entrate provinciali e controllo impianti termici), dove attualmente sono occupati in tutto 11 lavoratori, si potrebbe ipotizzare un incremento complessivo di altre 8-10 unità, arrivando così ad un totale di 20-22 lavoratori impiegati in questo settore; altri 7 impiegati verrebbero inseriti nei nuovi servizi culturali previsti presso la Biblioteca provinciale con il Bando Community Library; altri 3 potrebbero essere impiegati nell’erogazione dei servizi museali per i poli biblio museali di Brindisi Lecce e Foggia in servizi di ticketing, marketing e produzione di merchandising specifico; attraverso lo sblocco dei fondi già stanziati con atto regionale, si potrebbe immediatamente riattivare il centro di recupero fauna selvatica che impiega 3 persone e rende un servizio pubblico per Brindisi e Taranto;  9 sono i lavoratori con ultradecennale esperienza nel campo dei centri per l’impiego che quindi potrebbero transitare nella nuova Arpal, così come promesso dall’Assessore al Lavoro Leo; infine per 3-5 lavoratori che ne possiedono i requisiti si potrebbero attivare le procedure di prepensionamento. In questo modo, conti alla mano, arriveremmo a coprire l’intera platea dei lavoratori della Santa Teresa – prosegue – ed anzi si potrebbe aprire persino uno spiraglio per l’inserimento dell’unica unità rimasta fuori dal mercato del lavoro dopo la fine dell’altra partecipata della provincia di Brindisi, la Brindisi Pubblici Servizi. Ancora una volta quindi è la sola volontà politica della Regione Puglia che tiene in ostaggio da ormai più di tre anni oltre 100 famiglie. La speranza – conclude Bozzetti – è che dopo le vacanze estive, il Presidente Emiliano trovi finalmente  il tempo di occuparsi di chi lotta incessantemente da anni per garantire una vita dignitosa alle proprie famiglie”.

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